9 dicembre -
Parliamo di retribuzioni infermieristiche con Antonio De Palma, il presidente nazionale di Nursing Up, un sindacato di categoria presente un po’ in tutta Italia, anche se ancora non ha accesso ai tavoli nazionali della contrattazione. È presente però in molti tavoli di contrattazione regionali ed è sindacato di maggioranza in Valle d’Aosta e nelle province di Trento e Bolzano.
De Palma, il tema delle retribuzioni è sentito dagli infermieri?
La retribuzione è “la” questione centrale della professione infermieristica. Perché un giovane dovrebbe entrare in una professione che ha stipendi da Terzo Mondo?
Per questo mancano gli infermieri?
Tutti gridano all’emergenza, ma nessuno vuole affrontare il vero problema. L’evoluzione che c’è stata, sacrosanta, e che ha uniformato gli infermieri italiani alla realtà europea avrebbe dovuto comportare anche un adeguamento delle retribuzioni, che invece non c’è stato.
Quando una professione cresce occorre rivedere i ruoli, le competenze. Questo è stato fatto a livello normativo, ma le aziende non hanno conseguentemente ridisegnato la loro struttura organizzativa. E per risolvere la carenza infermieristica preferiscono assumere gli Oss o gli Ota.
Ma è previsto che ci siano ruoli di dirigenza infermieristica nelle aziende.
Essendo diventata una disciplina autonoma e con responsabilità esclusiva è giusto che si abbia una dirigenza autonoma. Ma nel momento in cui il dirigente infermieristico viene incardinato nella direzione amministrativa, praticamente “passa dall’altra parte”, condizionato dalle pressioni dall’alto che riceve.
Cosa farete come sindacato?
Una delle iniziative che abbiamo preso è stata quella di dare copertura assicurativa ai nostri iscritti in materia di responsabilità civile. Siamo stati “costretti” a farlo, perché molte aziende non stipulano assicurazioni per gli infermieri e invece stanno aumentando le denunce nei confronti di infermieri per responsabilità contro terzi.
È il segno, in negativo, che sta crescendo il ruolo professionale degli infermieri, ma anche per questo i nostri stipendi dovrebbero adeguarsi e consentirci di sostenere i costi assicurativi.
Eva Antoniotti