toggle menu
QS Edizioni - domenica 30 giugno 2024

I dubbi degli anestesisti Aaroi: “Servono atti concreti. Il problema precariato resta”

27 agosto - Seppur plaudendo l’impegno del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nel ricercare una soluzione al problema del precariato gli anestesisti dell’Aaroi-Emac evidenziano come il Dl in se non risolve la questione immediatamente.
 
 
“Il Governo Letta - afferma in una nota il Presidente nazionale dell’Aaaroi-Emac, Alessandro Vergallo -, con la bozza del Decreto-Legge “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle Pubbliche Amministrazioni” dapprima nega ogni speranza di un futuro professionale dignitoso ai medici del nostro SSN, per poi modificarlo frettolosamente, con una “generosa” apertura ad una stabilizzazione “parziale” con “procedura altamente selettiva”, beninteso “tramite un decreto condiviso con le Regioni da adottare entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto legge, su proposta del Ministro della salute”. Il che vuol dire che in prima battuta la stabilizzazione non ci sarà. Provvisoriamente, anzi, precariamente, poi si vedrà”.
 
“Non sottovalutiamo – evidenzia Vergallo - l’impegno del Ministro della salute, che apprezziamo per aver fattivamente ottenuto questa modifica del testo del DL, ma la riserva di una verifica di quanto essa potrà servire è d’obbligo”.
 
“Comunque – prosegue -, nel caso specifico delle stabilizzazioni dei medici precari, il “fare” (oggi) si sta rivelando sempre più un “daremo disposizione di fare” (poi), che, nel come, resta una promessa, mentre la sovrabbondanza di limitazioni e di tagli alle nuove assunzioni, legiferata dal DL in questione, si rivela ancora una volta un fatto”.
 
Il timore per l’Aaori “è che, invece di por mano ad una modifica del Titolo V della Costituzione verso una maggiore uniformità nazionale, da lungo tempo “precariamente” sospesa, si voglia proseguire a demandare una sempre più fallimentare deregulation regionale delle politiche di assunzione e di gestione del personale di un Servizio Sanitario Nazionale frammentato in un miscuglio di Servizi Sanitari Regionali mal regolati e peggio assortiti”-
 
“Inoltre – continua la nota - , se non verranno affrontati e risolti i problemi del turn-over, delle dotazioni organiche di personale, e dello sblocco delle progressioni di carriera, “il limite ordinamentale per il collocamento a riposo d’ufficio”, previsto dal DL, sarà per i medici precari una nuova beffa gratuita, più che una soluzione “a costo zero”.
 
“Almeno fino a quando non si realizzeranno risultati più concreti – conclude Vergallo - , la provvisorietà e il precariato del personale del nostro Servizio Sanitario resta confermata dai tagli operati dall’apparato legislativo. Almeno questi sono stabilizzati…”.
27 agosto 2013
© QS Edizioni - Riproduzione riservata