31 maggio -
“La procedura di infrazione verso l’Italia portata avanti dalla Commissione UE per il mancato rispetto del diritto al riposo dei medici deve finalmente consentire di mettere la parola fine a condizioni di lavoro non più accettabili, come più volte denunciato dalla Fp Cgil Medici”. È quanto afferma il segretario del sindacato Massimo Cozza.
“La legge n.66/2003 – specifica - in modo maldestro ha disapplicato per i medici le norme europee sull’orario di lavoro appigliandosi alla qualifica formale di “dirigenti” e rimandando le regole al contratto, dove si parla solo di un generico “adeguato periodo di riposo obbligatorio e continuativo”, senza specificare le 11 ore di riposo, come da noi più volte invano richiesto”.
“A questo punto – prosegue il sindacalista Cgil - nei due mesi di tempo che ancora ha l’Italia per modificare le normative prima che si arrivi alla Corte di Giustizia, vanno rinnovati con urgenza legge e contratto.Ma per garantire i livelli essenziali di assistenza con medici non più stressati e sfruttati bisogna mettere anche la parola fine al blocco del turn over ed alla piaga del precariato”.
“Non vorremmo – conclude - che a pagare siano ancora una volta anche i cittadini con altri tagli dei servizi per mancanza di medici con il diritto ai riposi europei, e civili”.