16 gennaio -
Nel 2011 sono stati 546.607 gli iscritti in anagrafe per nascita nel 2011, circa 15 mila in meno rispetto al 2010. Ma come si nasce in Italia?
Le mamme preferiscono l’ospedale pubblico, dove avviene l’87,7% delle nascite contro il 12,1% delle mamme che scelgono le case di cura e il 0,2% che si rivolge altrove (lo 0,1% partorisce a domicilio). Naturalmente nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, le percentuali sono sostanzialmente diverse. In Campania, ad esempio, solo il 55,5% delle donne partorisce in strutture pubbliche, un restante 44,4% in strutture private accreditate e non.
Il 66,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui: in totale 204 strutture che rappresentano il 37,2% dei punti nascita. Il 7,92% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui.
L’identikit delle mamme
Cresce l’età media delle donne che partoriscono, pari a 32,5 anni per le italiane, più bassa (ma comunque in crescita rispetto agli anni passati) l’età media delle donne straniere, pari a 29,1 anni. I valori mediani sono invece di 32,3 anni per le italiane e 28,3 anni per le straniere.
L’età media delle donne che partoriscono per la prima volta è superiore a 31 anni in quasi in tutte le Regioni, con variazioni sensibili tra quelle del Nord e quelle del sud (più in là con gli anni le neomamme di Lombardia e Liguria, più giovani quelle di Puglia, Calabria e Sicilia). Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 27,5 anni.
Delle donne che hanno partorito nell’anno 2009, il 45,0% ha una scolarità medio alta, il 33,7% medio bassa ed il 21,3% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (52,0%).
Visite ed esami in gravidanza
Nell’84,2% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre la 12° settimana è pari al 2,9% mentre tale percentuale sale al 15,0% per le donne straniere. Le donne con scolarità bassa effettuano la prima visita più tardivamente rispetto alle donne con scolarità medio-alta: si sottopongono alla prima visita oltre la 12° settimana il 12,3% delle donne con scolarità bassa, mentre per le donne con scolarità alta la percentuale è del 3,1%. Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (12,9% nelle madri con meno di 20 anni). In media, inoltre, sono state effettuate 14,2 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato in quasi la metà dei casi (40,69%).
Nasce con la Pma 1,23 bambini ogni 100 gravidanze
Per circa 6.786 parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (Pma), in media 1,23 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (Fivet), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi).
La salute dei bambini alla nascita
L’1% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,1% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 99,2% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10 e solo lo 0,8% dei neonati è risultato gravemente o moderatamente depresso.
Sono stati rilevati 1.578 nati morti corrispondenti ad un tasso di natimortalità, pari a 2,83 nati morti ogni 1.000 nati, e 5.529 nati con malformazioni. L’indicazione della causa è presente rispettivamente solo nel 19,4% dei casi di natimortalità e nel 51,2% di nati con malformazioni.
(Fonte: ministero della Salute - VIII Rapporto Cedap)