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QS Edizioni - mercoledì 27 novembre 2024

I medici e i dirigenti del Ssn confermano le proteste

21 giugno - Nonostante le affermazioni del ministro Fazio sulla possibile esclusione della sanità dal blocco del turn over e l’invito al Governo del Presidente del Senato, Renato Schifani ad escludere la sanità dai tagli della manovra, i sindacati della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa non abbassano la guardia, confermano la giornata di sciopero per il 19 luglio e annunciano ulteriori iniziative contro la manovra.
“Nell’attesa di verificare i contenuti del maxi emendamento – hanno ricordato le sigle sindacali – confermiamo lo stato di agitazione che porterà allo sciopero nazionale del 19 luglio”. Non solo, i sindacati si riservano di individuare una seconda  giornata di sciopero nella prima data utile, ed annunciano, in assenza di fatti concreti, a partire dal 1 luglio, in concomitanza con l’inizio delle votazioni nella aula del Senato, un pacchetto di ulteriori iniziative:
  • blocco degli straordinari
  • astensione da tutte le attività non comprese nei compiti di istituto
  • apertura di uno sportello per l’assistenza legale
  • richiesta di pagamento e/o recupero delle ore effettuate in turni di guardia eccedenti il debito orario contrattuale.

“Nell’incontro del 17 giugno scorso il Ministro della Salute – hanno sottolineato – ha manifestato la disponibilità a sostenere le nostre proposte di modifica a costo zero, in particolare sul meccanismo di riconferma degli incarichi professionali e sulla esclusione dal congelamento della retribuzione individuale essendo la contrattazione aziendale basata su fondi economici già finanziati dal Ccnl”. Ma rimangono ancora notevoli distanze sulla riduzione della spesa per precari e formazione.
“La manovra è sostanzialmente iniqua – hanno aggiunto –perché costa ai dirigenti del Ssn, specie i più giovani, molto più di quanto rinvenibile in altri settori In attesa di verificare i contenuti del maxiemendamento in preparazione, ribadiamo, a sostegno delle nostre richieste, lo stato di agitazione delle categorie che porterà allo sciopero il 19 luglio”.
21 giugno 2010
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