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QS Edizioni - sabato 17 agosto 2024

Proia (ministero Salute): “Perfusionisti presto all’attenzione del tavolo tecnico per implementazione competenze”

1 giugno - “È mio impegno personale quello di proporre ai componenti regionali del Tavolo tecnico la necessità, non più rinviabile, di inserire la vostra professione sanitaria nel prossimo blocco di profili, dopo i primi già calendarizzati, da esaminare per proporre quali nuove competenze sono da attribuire e le eventuali specializzazioni proporre”. Questo il messaggio rivolto da Saverio Proia, coordinatore del tavolo tecnico Ministero-Regioni per la ridefinizione del ruolo delle professioni sanitarie, ai perfusionisti a Lido di Camaiore per il IX Congresso nazionale dell’Anpec, (Associazione Nazionale Perfusionisti in Cardioangiochirurgia) che si chiuderà domani, 2 giugno.

Il tavolo, ha spiegato Proia nel messaggio inviato all’Anpec, nasce dalla consapevolezza che oggi “la stragrande maggioranza del personale del comparto sanità sia costituito da laureati e da laureati specialistici formati nella medesima facoltà universitaria, quella di medicina e chirurgia, tutti professionisti con un proprio specifico autonomo campo intervento, periodicamente soggetto all’evoluzione scientifica, tecnologica e dei modelli organizzativi del lavoro propria del Servizio sanitario nazionale”. Il consolidarsi di questo fenomeno, congiuntamente alla previsione di un ridimensionamento fisiologico della presenza attiva dei medici nel Ssn, “ha posto la necessità di rivisitare le competenze di queste professioni sanitarie per meglio interpretare e liberare il loro potenziale operativo nella forma più estesa possibile sulla base della vigente normativa, che in parte larga è ancora inattuata”.

Un lavoro che, ricorda Proia, riguarderà tutti i profili professionali, “senza alcuna volontà di contaminazione delle competenze proprie tra ciascuna delle 22 professioni sanitarie” e “se nei testi in giro ne è stata riscontrata qualcuna”, Proia invita a segnalarlo al ministero, perché, spiega, “si tratta di un errore materiale che si è disponibile a correggerlo subito”. Il metodo scelto dal tavolo, infatti, spiega il suo coordinatore, è quello del confronto, “del massimo coinvolgimento di tutti, nessuno escluso, che è appena iniziato, alla base della costruzione di questo nuovo modello, epocale nel comparto sanità, di organizzazione del lavoro e di nuove relazioni e competenze tra le professioni della salute e tra queste e gli altri operatori del SSN che si vuol insieme delineare, progettare e realizzare: questo metodo ora a livello nazionale dovrà svilupparsi a livello regionale e, se necessario, anche a livello aziendale”.
 
1 giugno 2012
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