19 novembre -
“L’Ascoti, Associazione sindacale dei chirurghi ortopedici e traumatologi italiani, in federazione Cimo-Fesmed, a difesa dei diritti e della dignità di tutti i medici, aderisce allo sciopero dei medici di domani indetto dall’Anaao-Assomed e da Cimo-Fesmed”.
È quanto si legge in una nota del sindacato.
“Tuttavia, l'attenzione del sindacato non si ferma solo in difesa dei medici dipendenti del Ssn. Il presidente Ascoti, Michele Saccomanno e il vice presidente Giulio Maccauro, d'accordo con il presidente Sicoop, Pietro Cavaliere e Mirka Cocconcelli, sono pronti ad adire le vie più opportune, partendo dall'adesione allo sciopero già annunciato dalla Cimop per il prossimo mese di dicembre, in difesa della sanità privata e del mancato adeguamento contrattuale oramai ventennale”, aggiungono gli ortopedici.
“Gli ospedali privati convenzionati con il Ssn forniscono il 30% delle prestazioni sanitarie, come parte integrante del servizio pubblico, rappresentando una forza determinante con prestazioni erogate sovrapponibili a quelle erogate dalle strutture di diritto pubblico. È incontrovertibile una forte sperequazione della retribuzione di base tra dirigenti medici del SSN e quelli dipendenti della sanità privata. La mancanza di adeguamento contrattuale non fa altro che penalizzare maggiormente le professionalità che operano nelle strutture private - prosegue l'Ascoti che condivide le richieste di Aiop e di Aris - affinché il Governo si adoperi a stanziare dei finanziamenti ad hoc per il rinnovo dei contratti dei medici della sanità privata”.
“Non può esserci un trattamento discriminante e sperequativo a livello economico, quale chiaro deprezzamento professionale. Lo sciopero diverrà per tutti l'unica scelta obbligata ove il Governo non ascolti richieste così chiare ed ineludibili", conclude Ascoti.