4 ottobre -
Ha parlato anche delle nuove sfide che investono la medicina, il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici,
Filippo Anelli, intervenendo all’81esimo Congresso nazionale Fimmg Metis, la Medicina generale tra mura e cura, in corso a Villasimius – Cagliari.
“Viviamo una stagione straordinaria – ha affermato – fatta di grandi cambiamenti. La rivoluzione digitale cambierà il nostro modo di esercitare la nostra professione. Gli algoritmi e l’intelligenza artificiale saranno per noi strumenti per rendere la nostra attività ancor più efficace, mettendoci nella condizione di rappresentare per molti cittadini la speranza di una vita migliore. Per questo abbiamo bisogno di una nuova organizzazione del lavoro, basata sulla necessaria presenza delle altre professioni sanitarie in team con la medicina generale. Ma abbiamo bisogno di modificare la nostra formazione professionale per meglio gestire i big data e renderli utili soprattutto per garantire a tutti terapie personalizzate. La fisica quantistica e la genetica, ad esempio, ci consentiranno di conoscere l’esoma [la parte espressa del genoma, ndr] di ogni persona e di poter scegliere i farmaci migliori e utili per quella persona”.
“Per questo – ha detto – serve un forte e grande Ssn: perché queste possibilità non siano fruibili solo da chi può permetterselo”.
Da qui la necessità di investire sul Servizio sanitario nazionale, “bene prezioso e di grande valore per il nostro paese”, come recentemente ha sostenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Vorrei inviare un indirizzo di saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ha esordito Anelli – ringraziandolo per il suo intervento al Festival delle regioni, con il quale ha fortemente chiesto al Governo un intervento deciso per sostenere il nostro servizio sanitario nazionale. Così come vorrei salutare il Presidente Meloni e il Ministro Schillaci ringraziandoli per aver prontamente raccolto l’invito del Presidente Mattarella ad adottare un concreto intervento da parte del Governo a sostegno del Ssn al fine per garantire a tutti il diritto alla salute”.
“Abbiamo apprezzato particolarmente la volontà del Presidente Meloni – ha esplicitato – di partire proprio dal potenziamento delle risorse per il personale medico ed il consequenziale intervento per abbattere le liste d’attesa. Siamo consapevoli che tali decisioni vengono prese in un contesto economico particolarmente difficile e per questo tali interventi hanno ancora più valore”.
Il Servizio sanitario nazionale, ha sottolineato ancora il Presidente Fnomceo che “per noi medici interpreta in maniera ottimale il nostro esser medici in quanto considera tutte le persone uguali davanti alla salute, consente di erogare le stesse prestazione ad ogni individuo grazie alla solidarietà di tutti gli italiani”.
“Il nostro impegno come medici – ha ricordato – non è mai venuto meno anche nei momenti più difficili come nella pandemia. Oggi confermiamo quell’impegno, consapevoli che i risultati straordinari in tema di performance ottenuti dal nostro Ssn, nonostante le difficoltà economiche ed organizzative, sono in larga parte il frutto dell’impegno generoso, della passione e della dedizione dei medici e di tutto il personale sanitario”.
“Per questo- ha ammonito – è importante investire sul personale del Servizio sanitario nazionale e allocare le risorse per avviare finalmente quella riforma della sanità territoriale che non può prescindere dalla valorizzazione dei medici di medicina generale che fondano la loro attività sulla fiducia dei cittadini, che li scelgono, e sulla presenza capillare in ogni parte del paese”.
“Non ci sono scorciatoie – ha detto Anelli rivolto ai Governatori, ricordando che, poco prima, lo stesso Presidente Fedriga lo aveva ammesso – per eludere il confronto con i medici, così come illusoria è la tentazione di ricorrere al cambio del rapporto contrattuale, al passaggio alla dipendenza, per recuperare un ritardo nella riorganizzazione delle cure territoriali che di certo non è dipeso né dipendente dalla volontà dei medici. Tale condizione, infatti, non solo non risolve il problema del potenziamento dell’assistenza territoriale, anzi rischia pesantemente di peggiorarla, riducendo proprio quella presenza capillare che costituisce un valore assoluto del Ssn e compromette definitamente quel rapporto di fiducia, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di salute, sottraendo anche ai cittadini il diritto di scegliersi il loro medico. Allora si avvii la nuova contrattazione, il nuovo confronto chiudendo rapidamente l’accordo collettivo nazionale 2019-2021”.
“Siamo consapevoli – ha aggiunto ancora – degli impegni assunti dal Governo italiano con l’Unione Europea e i medici italiani sono pronti ad ogni forma di collaborazione perché tali impegni siano onorati”.
Infine, un cenno al valore anche economico del Servizio sanitario nazionale.
“Il nostro Ssn è anche uno straordinario strumento di crescita economica – ha concluso Anelli – di progresso, di stabilità sociale del nostro Paese. Il 23 e 24 ottobre presso la pontificia università intitolata a san Tommaso d’Aquino celebreremo i 45 anni del Ssn e renderemo pubblico il rapporto realizzato da Fnomceo e Censis sul valore economico del Ssn. Senza il nostro SSN saremmo un Paese più povero! Vi aspetto tutti a Roma il 23 e 24 ottobre per questa grande festa e opportunità”.