31 maggio -
“Siamo molto preoccupati per le misure di contenimento della spesa che toccheranno da vicino la medicina generale”. È quanto afferma il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo.
“Non vogliamo tirarci indietro di fronte ai sacrifici che, come tutti gli italiani, siamo tenuti a fare – prosegue Milillo - ma, per quanto ci è dato di conoscere da notizie non ancora ufficiali, il blocco senza possibilità di recupero delle procedure contrattuali e negoziali del personale per il triennio 2010-2012 (previsto dal comma 17 dell'Art. 9 inserito nel Capitolo III "Contenimento delle spese in materia di impiego pubblico, invalidità e previdenza" della Manovra) e la riduzione dei finanziamenti (prevista dal comma 16 dello stesso Articolo) metterebbero a rischio il processo di sviluppo dell'Assistenza Primaria irrinunciabile per la razionalizzazione dell'impiego delle risorse nella tutela della salute e per la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale che con grande impegno e senso di responsabilità stiamo sostenendo da tempo”.
“Paradossalmente l'effetto di tale manovra potrebbe comportare un aumento dei costi – sottolinea il segretario nazionale della Fimmg - molte attività rimarrebbero in capo alle strutture ospedaliere impedendo di fatto il loro trasferimento sul territorio per renderle più efficaci e meno onerose. Dobbiamo inoltre ricordare come una rilevante quota dei nostri compensi non costituisce reddito, ma serve a finanziare i costi dell'attività (attrezzature, affitto e manutenzione degli studi) e gli stipendi del del personale (collaboratori di studio, operatori sociosanitari e infermieri), che nessuna manovra è in grado di congelare”.