16 dicembre -
Ho condiviso molto l'Intervento di oggi della Presidente della FNOPI, Barbara Mangiacavalli sia per aver tracciato la via per un buon successo del futuro della sanità sia per aver messo in luce, con la sua schiettezza, i limiti e gli ostacoli che dobbiamo ancora superare. E’ una stagione nuova quella che si è aperta. Non solo per l'avvento della pandemia ancora da superare ancorché più attrezzati, ma perché ci sono le condizioni per una valorizzazione delle professioni sanitarie a partire da quelle infermieristiche.
I nuovi modelli organizzativi che si realizzeranno, grazie alle risorse del PNRR e gli indirizzi del Ministro Speranza per una nuova assistenza territoriale, non possono prescindere da una centralità di questa professione. Ed è un'ottima notizia aver previsto nella legge di bilancio che almeno per questo obiettivo le spese per il personale dipendente del Ssn ( dai primi 99,9 milioni per il 2022, un crescendo fino ad arrivare ad oltre un miliardo di euro nel 2026) sarà in deroga ai vincoli della legislazione vigente.
Accanto a questa nuova programmazione basata sugli standard, rimane la necessità ed urgenza di agire sulla formazione accademica in scienze infermieristiche sia per superare il numero drammaticamente insufficiente di questa professione, sia per poter includere nella formazione accademica un numero maggiore di docenti già in possesso dei titoli per l’insegnamento. Rendere più appetibile l’investimento nelle professioni sanitarie e in quella infermieristica, attraverso una crescita di carriera ed il ruolo nella programmazione strategica aziendale come fatto nella regione Emilia Romagna non deve essere un miraggio. Non credo che ci sia nulla da temere da team multidisciplinari sempre più qualificati ed organizzazioni più efficaci. Anzi sarà la strada giusta per garantire una presa in carico più precoce, appropriata ed efficiente.
Elena Carnevali (PD)
Commissione Affari Sociali della Camera