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QS Edizioni - giovedì 18 luglio 2024

Conasfa: “Decreto liberalizzazioni migliorerà il servizio”

6 febbraio - “Con il decreto liberalizzazioni, ora all'esame del Senato, il governo Monti abbia cercato di realizzare un più consistente e rapido riconoscimento professionale per tutti i farmacisti non titolari andando nella direzione di una maggiore competitività che porterebbe sicuramente ad un abbassamento dei costi per il cittadino senza mettere a rischio la tutela della salute pubblica ma anzi migliorando la capillarità del servizio sanitario”. Ad affermarlo è una nota del Conasfa, secondo il quale “l'abbassamento del quorum è elemento fondamentale insieme alla realizzazione di concorsi rapidi per l'assegnazione delle sedi di nuova istituzione ed alla fine della possibilità di vendere o ereditare una farmacia, affinché si cominci a ripensare il sistema farmaceutico come un servizio orientato maggiormente all’interesse collettivo”.
 
“Tutto ciò – aggiunge la nota dell’associazione - allo scopo di passare da un sistema bloccato come quello attuale, dove la titolarità è riservata a coloro che la ereditano o che hanno i capitali per acquistare una farmacia ad un sistema dinamico nel quale i laureati in farmacia, acquisite attraverso il lavoro e lo studio le necessarie competenze, possono ottenere un giusto avanzamento professionale”.
 
Per questo, secondo il Conasfa, “destano perplessità le affermazioni secondo le quali i concorsi dovrebbero essere espletati solo per titoli perché alcune categorie in età più avanzata avrebbero difficoltà a studiare i quiz. In un mondo che cambia velocemente viene da chiedersi se chi ha difficoltà ad affrontare i quiz sia la persona giusta per garantire al cittadino un servizio adeguato ai tempi”.
 
“Allo stesso modo – per l’associazione - appaiono deboli le motivazioni di chi chiede un innalzamento del quorum affermando che effettuare le ispezioni in così tante farmacie sarebbe troppo oneroso per le Asl. Si ricorda che tutte le farmacie ogni anno pagano una tassa d’ispezione che eventualmente potrebbe essere aumentata. Le nuove generazioni di professionisti – conclude il Conasfa - hanno ben chiara la vocazione al servizio al cittadino che deve essere certamente adeguatamente retribuita se non altro per la grande responsabilità che la professione di farmacista comporta ma che non necessariamente deve portare a guadagni oggi decisamente incompatibili con il sistema economico del nostro paese”.
6 febbraio 2012
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