4 novembre -
“Sosteniamo con convinzione la denuncia della Simeu, sulla carenza di medici dell’emergenza urgenza. I numeri, 4000 medici in meno del necessario, sono il sintomo più evidente di un sistema malato: del disagio dei professionisti, stremati dalla mancanza dei giusti tempi di riposo e di recupero, gravati da un enorme carico di stress psico-fisico, sottoposti al rischio di denunce ma soprattutto di violenza e di aggressioni. Occorre intervenire subito, valorizzando i professionisti per le specifiche competenze e rendendo attrattivo un lavoro oggi considerato gravoso e pesante, in modo da porre fine all’emorragia di personale specializzato dai nostri pronto soccorso”.
Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici,
Filippo Anelli, rilancia l’appello della Simeu, la Società italiana di medicina di emergenza-urgenza, che, ha annunciato, scenderà in piazza il 17 novembre prossimo.
“Il rischio è quello di lasciar sguarnite di medici opportunamente formati le aree dove più ce ne è bisogno, dove è a rischio la vita delle persone – conclude Anelli -. E di sostituirli magari con altri professionisti, trasferendo compiti non supportati da specifiche competenze mediche”.