24 luglio -
“Si è chiusa nella notte la trattativa all’ARAN per il rinnovo di un contratto già scaduto. Un contratto sofferto è atteso per quasi 10 anni, che arriva in un momento di grave crisi del SSN senza avere risorse e forza sufficiente per ridare energie al più importante servizio pubblico, quello della tutela della salute. Abbiamo cercato di fare un contratto per i giovani e per mettere più risorse sulle posizioni fisse di chi sta per uscire dal lavoro”. È quanto scrive in una nota la Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti sanitari (FVM).
“Nonostante la scarsità di risorse economiche – prosegue - pensiamo di poter affermare di aver sottoscritto una preintesa che rappresenta, se non la migliore ipotesi contrattuale, sicuramente la migliore possibile, date le condizioni di partenza e soprattutto sulla base della prima bozza di testo che ci era stata presentata. Un accordo giunto 7 mesi dopo la sua scadenza fisiologica al 31 dicembre 2018, un contratto atteso 10 anni, ma che ci consente di dire che abbiamo massimizzato il risultato. Abbiamo puntato, in un perimetro legislativo strettissimo, sul consolidamento e sulla valorizzazione delle risorse economiche di parte fissa (tabellare e posizione)”.
“Abbiamo concluso – continua il sindacato - il percorso di inserimento dell’indennità di rapporto esclusivo nelle voci fisse di massa salariale, sganciandola definitivamente da un limbo interpretativo ed inserendola tra le voci retributive fisse e rivalutabili nei prossimi contratti. Abbiamo difeso l’orario di lavoro sulle dodici ore diurne e le correlate condizioni di esercizio per erogare prestazioni su domanda dei privati in orario notturno, garantendo flessibilità e contemporaneamente mantenendolo nei limiti previsti dal D.Lgs. 66/2003. Abbiamo potenziato le indennità sul disagio delle guardie notturne e feriali limitandone l’utilizzo a 5 al mese. Abbiamo inserito il meccanismo delle ferie solidali”.
E ancora: “Abbiamo dirottato le risorse economiche derivanti dalla legge di bilancio 2018 (comma Gelli) sulle indennità legate al disagio lavorativo, inclusa l’indennità di polizia giudiziaria. Abbiamo costituito un nuovo piede stipendiale di partenza per i neoassunti, superiore a quanto in precedenza previsto, generando un aumento contrattuale ben più consistente della percentuale prevista dall’atto di indirizzo. Abbiamo eliminato alcune storture presenti nel precedente contratto e che impedivano l’effettiva valorizzazione dell’esperienza professionale maturata nel corso dei purtroppo sempre più lunghi periodi di precariato, rendendo fruibili tutti i periodi lavorati anche se discontinui. Abbiamo rinforzato, con la nuova valorizzazione economica collegata ai percorsi di valutazione, le tutele collegate alla crescita professionale”.
“Abbiamo – rileva Fvm - finalmente ottenuto di premiare anche le carriere strettamente professionali, che sono ora inserite in un percorso di valorizzazione parallelo anche sul piano economico alle carriere di tipo gestionale. Abbiamo garantito che tale percorso fosse definito permeabile, nella fisiologica osmosi che deve garantire l’accesso a dinamiche di carriera equivalenti ed ugualmente valutabili sul piano curriculare. Abbiamo mantenuto la precedente struttura dei tre fondi (posizione, risultato, disagio) garantendo un accesso al fondo di risultato rispettoso del patrimonio delle categorie che lo hanno generato. Forse non abbiamo dato risposta a tutte le domande della base, ma pensiamo che questa preintesa sia un punto di equilibrio irrinunciabile dopo 10 anni di attesa. Passano ora alla contrattazione di secondo livello tante possibilità di ottenere riscontri positivi su un notevole patrimonio normativo ed economico nuovo e disponibile. Abbiamo sottoscritto il contratto triennale con soddisfazione e orgoglio. Un particolare ringraziamento ai nostri organismi direttivi e alla delegazione trattante”.