22 marzo -
“Apprendo a mezzo stampa che l’assessore regionale alla Sanità del Veneto, dott.ssa Lanzarin, (Lega), ha intenzione di risolvere il problema della mancanza di medici negli ospedali veneti stipulando convenzioni internazionali con università di altri paesi. Ci lamentiamo continuamente della fuga di cervelli dall’Italia e poi risolviamo la carenza di camici bianchi assumendo medici stranieri?” afferma Manuel Tuzi, relatore della proposta di legge a prima firma D’Uva sulla revisione delle modalità di accesso ai corsi universitari.
“L’autonomia regionale non deve essere lo spunto per poter portare avanti politiche scellerate. Esportiamo i migliori medici, la qualità della formazione medica italiana è riconosciuta in tutto il mondo. Ci sono oltre 460 medici solo veneti e migliaia in Italia. Sono giovani medici capaci e meritevoli che non sono riusciti ad entrare in una specialità e che attendono un impiego” prosegue Tuzi, “Servono più contratti di formazione specialistica per i medici italiani. Le regioni si impegnino piuttosto ad investire più fondi. Nel nostro progetto di riforma dell’accesso universitario abbiamo intenzione di affrontare le problematiche legate alla formazione medica, che deve essere unica ed omogenea in tutto il territorio nazionale. Vi è una grave emergenza sociale rappresentata dalla situazione in cui versano i camici grigi, giovani medici che non devono essere più lasciati soli dallo Stato. Invito, pertanto, associazioni e sindacati ad unirsi per portare avanti questa battaglia di civiltà, affinché emerga la necessità di risolvere questo problema che non può più attendere. Prima la sanità italiana, prima la qualità dei medici italiani, prima il loro futuro. Questo è il cambiamento che immagina il Movimento 5 Stelle, per noi ci sono “Prima i medici italiani””.
22 marzo 2019
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