20 febbraio -
Per il presidente della Cimo,
Guido Quici, “l’incontro odierno finalizzato alla revoca dello sciopero è da considerarsi preliminare rispetto al nuovo incontro del 1 marzo nel corso del quale si dovrebbe conoscere la reale entità del monte salari propedeutico alla definizione della parte economica del rinnovo del CCNL”.
“Per quanto riguarda la parte giuridica – prosegue - la stessa avrà un iter particolarmente lungo legato all’accorpamento delle aree 3 e 4 e alla sostanziale rivoluzione in termini di organizzazione del lavoro rispetto ad un contratto siglato nove anni fa”.
Quici ricorda poi “il risparmio da parte delle regioni di circa 2,5 mld di euro su tutto il personale della sanità dal 2010 al 2016 ed una riduzione procapite di circa 250 euro/mese rispetto ai fondi accessori sempre nello stesso periodo di riferimento”.
“Ragion per cui – sottolinea l’esponente sindacale - l’accordo contrattuale con i confederali di 85 euro, rappresenta davvero un obolo che mette sullo stesso piano un neurochirurgo con un qualsiasi livello base dell’area non dirigenziale. Si attende quindi di conoscere l’atto di indirizzo per le successive valutazioni e azioni di merito”.