29 giugno -
Ha espresso il suo appoggio al neonato movimento, Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed: “Siamo è dalla vostra parte, con tutto l’appoggio possibile, ospitando, se volete, le vostre idee e facendone oggetto di discussione” ha sottolineato in una lettera aperta inviata ai fondatori di Slow Medicine.
“Da tempo – scrive Troise – sosteniamo che il “tempo” negli ospedali è diventata la risorsa più preziosa, minacciata da leggi, decreti, sotto-finanziamento, burocrazia asfissiante, budget condotti in maniera fuorviante, blocchi di turn-over, miopia gestionale a più livelli.
Per tale motivo apprezziamo la vostra iniziativa tesa a “provocare” riflessioni, catalizzare alleanze, fornire risposte a tutti coloro che pretendono, giustamente, che la qualità del nostro Ssn migliori in tutti i suoi aspetti qualificanti.
Chiaramente escludiamo da questo novello “elogio della lentezza” tutti coloro che operano nel settore dell’emergenza e comunque con l’obbligo di agire con assoluta tempestività quando i secondi diventano importanti per salvare una vita, ma, e non sembri un paradosso, proprio predisponendo tutto perché si possa “agire con lentezza” si creano le premesse perché, in caso di assoluta urgenza, ci possa essere disponibilità di risorse professionali “pronte”.
La logica dell’efficienza è stata applicata in Sanità, negli ultimi anni, in maniera meccanicistica, e quindi semplicistica, ignorando la peculiarità di un settore in cui si raggiunge veramente l’efficacia solo se ogni singolo paziente viene trattato ottenendo la sua guarigione, o almeno il miglioramento della qualità della sua vita, e comunque la sua soddisfazione per l’intervento di cui ha beneficiato.
Neanche il successo più clamoroso ottiene automaticamente la soddisfazione del paziente se, nel rispetto del “rapporto di agenzia”, un medico non è stato in grado di:
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far comprendere le caratteristiche, attuali e potenziali, della malattia;
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descrivere le modalità con cui intende operare, il vantaggio che intende ottenere ed i rischi connessi;
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accompagnare il paziente dandogli tutte le informazioni necessarie, creando un clima “empatico”;
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descrivere i risultati ottenuti;
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approfondire gli aspetti di competenza etica.
Per essere efficaci, e quindi veramente efficienti, pertanto, è necessario disporre di molto tempo, di poter fare le cose “lentamente” come voi affermate.
Con la forza dell’autorevolezza scientifica e professionale che vi caratterizza, occorre far capire ai nostri interlocutori istituzionali che è ora di finirla con manager improvvisati che, rispondendo a condizionamenti politici, negano, con le loro decisioni, gli assunti basilari del rapporto medico-paziente, per garantire organici adeguati e formazione estesa agli aspetti della comunicazione efficace ed eticamente corretta, e premiare coloro che meglio operano, anche rinunciando coraggiosamente alle pratiche della “medicina difensiva”, per ottenere la soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie.
L’Anaao Assomed è dalla vostra parte, con tutto l’appoggio possibile, ospitando, se volete, le vostre idee e facendone oggetto di discussione, invitandovi come formatori ai Corsi per Medici che con la Fondazione Pietro Paci regolarmente organizza, per portare con forza le vostre e le nostre istanze negli ambienti in cui si decidono le sorti del Ssn”.