“La chiusura di taluni piccoli ospedali non verrà stabilita da Roma. Ci sono, infatti, piccole strutture che hanno una loro funzione magari perchè lontane da altri ospedali più grandi o perchè sono situate all'incrocio di più vallate. Spetterà alle Regioni decidere come meglio valorizzare la rete ospedaliera”. Con queste parole il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, ha spiegato ieri sera a
Porta a Porta alcune delle misure contenute nel decreto sulla spending review.
“Il nostro compito si è limitato alla riduzione del numero di posti letto e delle unità operative complesse – ha proseguito – saranno poi le Regioni a stabilire come organizzare questa riduzione. La rete ospedaliera va razionalizzata dai decisori sul territorio, tenendo in considerazione che, fondamentale, sarà poter offrire ai cittadini non ospedali vicini al loro domicilio quanto piuttosto strutture specializzate e con un’elevata sicurezza garantita dal rispetto di certi volumi operativi”.
Riguardo la spesa farmaceutica, Balduzzi ha annunciato novità sul piano del rapporto tra farmaco e Ssn, a partire da una maggiore attenzione alle tutele brevettuali per favorire l'innovazione. “Una tutela brevettuale maggiore per l’industria farmaceutica o la garanzia di un certo tipo di percorso per i farmaci innovativi, ha detto il ministro - sono alcune delle norme che stiamo studiando grazie alle quali si può continuare un’alleanza forte con l'industria farmaceutica”.
Presente alla puntata anche il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, che ha definito “comprensibili” le misure di revisione della spesa in un periodo di crisi come quello attuale, ma ha sollevato un’obiezione nei confronti del Governo riguardo al taglio del Fondo sanitario nazionale. Sul discorso dei piccoli ospedali, Formigoni ha parlato della necessità di “nosocomi sempre più specializzati e dotati di tecnologie all’avanguardia che però, al contempo, possano garantire ospedalizzazioni sempre più brevi, grazie all’organizzazione di strutture ricettive per la riabilitazione e le cronicità”.
Il governatore lombardo ha poi definito “fondamentale”, la notizia “appresa stasera dalle parole del ministro Balduzzi”, riguardante la potestà della Regione nella decisione su eventuali chiusure di piccoli ospedali. “Nel decreto questo passaggio non era molto chiaro - ha concluso Formigoni - bene così, avremo la possibilità in questo modo di poter tutelare le eccellenze presenti sul territorio”.
Per il mondo sindacale è intervenuto il presidente dell’Anaao Assomed,
Domenico Iscaro, che si è detto allarmato sul taglio del numero di posti letto “che va a sommarsi agli ulteriori 45.000 già tagliati in precedenza”. “L'equazione posti letto - risparmio è fuorviante – ha sottolineato – è sotto gli occhi di tutti, infatti, come Regioni con pochi posti letto siano gravate da pesanti debiti in sanità e viceversa”. La riduzione dei posti letto, per il presidente Anaao, se effettuata senza la contestuale apertura di nuove strutture territoriali e senza una riorganizzazione della rete ospedaliera, “finirà per lasciare un vuoto che genererà un ulteriore allungamento liste d'attesa e caos nei Pronto soccorso”.
Un plauso, infine, è stato rivolto da Iscaro alla decisione riguardante la centrale unica di acquisti per beni e servizi, anche se, ha sottolineato, “aspettiamo da 3 anni una legge che ci dia maggiore potere su questo genere di decisioni”.
Giovanni Rodriquez