Commissariamento, rafforzamento della prevenzione, revisione del fabbisogno di personale e flessibilità nell’uso delle risorse sanitaria, che comunque vanno aumentate. Questi alcuni dei temi toccati, in materia sanitaria, dal president della Conferenza delle Regioni e del Fvg,
Massimiliano Fedriga, in audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali della Camera.
Per quanto concerne il commissariamento, Fedriga ha osservato come “quando si è centralizzato, quando una Regione è stata commissariata dal punto di vista sanitario, i risultati non sono stati entusiasmanti. L'esempio della Regione Calabria è sotto gli occhi di tutti. Forse dovremmo metterci in discussione come Regioni, ma anche come Stato centrale”. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, problemi di questa natura vanno “affrontati insieme con la Regione altrimenti si rischia di fare accuse, ma non risolvere il problema”.
Fedriga è poi intervenuto sulla questione "salute e prevenzione”, argomento che ha definito “fondamentale”, perché "per decenni la prevenzione in Italia è stata vista come l'ultima ruota del carro del sistema sanitario” mentre l'esperienza della pandemia obbliga a “invertire i fattori”.
Un richiamo anche alle liste di attesa in sanità, perché "oggi abbiamo pregressi importanti”. Ma resta il problema della “carenza di professionisti dovuta a una programmazione ventennale insufficiente rispetto alle necessità dei sistemi sanitari regionali. Infermieri, pneumologi e altre figure non si trovavano”. E se nel corso dell’emergenza Covid “avevamo le risorse per aprire nuovi reparti, tuttavia mancavano e mancano professionisti. Su questo occorre fare una riflessione nazionale”.
Il presidente della Conferenza delle Regioni ha poi parlato della necessità di aumentare i fondi. “La pandemia va affrontata anche sul piano finanziario e sono aumentate in modo importante le necessità sul fabbisogno sanitario per il triennio 2019-21”. Ma serve anche, per Fedriga, “una maggiore flessibilità sull'utilizzo delle risorse che molto spesso sono finalizzate in modo molto specifico e non possono essere spese per le esigenze dei servizi sanitari regionali. Ci sono esigenze diversificate e io credo sia utile dare flessibilità ai diversi territori".