Cambiano i parametri per il monitoraggio dell’epidemia. Oggi Governo e Regioni hanno trovato la quadra. In primis rimane il sistema a 4 colori (bianco-giallo-arancione-rosso) che le Regioni avevano chiesto di togliere ma cambia il peso dei parametri con l’incidenza e il tasso di occupazione dei letti in area medica e terapia intensiva che diverrà prevalente. L’indice Rt non dovrebbe essere abbandonato del tutto ma avrà certamente un ruolo più marginale.
Ma vediamo come funziona il nuovo sistema. Innanzitutto, diventando l’incidenza un parametro prevalente vengono fissate delle soglie minime di tamponi.
Ma andiamo ai colori:
Zona Bianca: Una Regione è bianca se ha un’incidenza settimanale minore di 50 casi per 100 mila abitanti
Zona gialla: Una Regione è gialla se ha un’incidenza settimanale compresa tra 50 e 149 casi per 100 mila abitanti
Zona arancione: Una Regione è arancione se ha un’incidenza settimanale compresa tra 150 e 249 casi per 100 mila abitanti. Se però l’occupazione di letti in terapia intensiva è superiore al 30% e in area medica è superiore al 40% la Regione passa in rosso. Al contrario se l’occupazione dei letti in T.I è inferiore al 20% e in Area medica inferiore al 30% la Regione è gialla.
Zona rossa: Una Regione va in zona rossa se ha un’incidenza settimanale dei casi superiore a 250 casi per 100 mila abitanti.
Il monitoraggio settimanale invece, articolato in più indicatori anche di allerta precoce (inclusi Rt sintomi e Rt ospedaliero con valori da definire), dovrà costituire un sistema di valutazione di supporto regionale, per consentire l'adozione di misure di mitigazione e di contenimento per prevenire l’evoluzione verso l’area Rossa.
Ora per quanto riguarda questa settimana il sistema in vigore sarà sempre quello basato in primis sull’Rt e il nuovo meccanismo dovrebbe entrare in vigore con un nuovo decreto cui stanno lavorando i tecnici di Regioni e Ministero. Per quanto riguarda il parametro dell’occupazione dei letti esso dovrebbe essere preso in considerazione a partire dal 15 giugno.
Inoltre, tra i nodi da sciogliere c’è anche quello della richiesta fatta dalle Regioni di considerare solo una settimana e non due come oggi per il passaggio ad un colore inferiore. E poi chiaramente da valutare la richiesta delle Regioni di superare le fasce a colori.
Infine, e sarà solo il prossimo decreto a chiarirlo occorrerà definire le limitazioni per le zone (ad esempio coprifuoco, aperture, orari delle attività, ristorazione al chiuso, etc..).
“Il modello adottato in questi mesi ha funzionato e ci ha consentito di affrontare la seconda e terza ondata senza un lockdown generalizzato, ma con specifiche misure territoriali”. Così il ministro della Salute
Roberto Speranza, intervenendo all'incontro con le Regioni.
“Ora, nella nuova fase, caratterizzata dal forte avanzamento della campagna di vaccinazione e dai miglioramenti dovuto alle misure adottate, lavoriamo con l'Iss e con le regioni per adeguare il modello immaginando una maggiore centralità di indicatori quali l'incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri”, aggiunge.
Luciano Fassari