Sono 200 mila i decessi che ogni anno, in Italia, possono essere ricondotti a cause evitabili quali fumo, alcol, cattiva alimentazione, sedentarietà e scarsa prevenzione dell'ipertensione e del tumori. Nel dettaglio, il fumo raggiunge da solo quota 85mila morti l’anno, mentre l'inattività risulta essere causa di 27mila decessi. Questi i dati emersi nel corso della presentazione del secondo incontro nazionale "Le sfide della promozione della salute: dalla sorveglianza agli interventi sul territorio", legato al programma "Guadagnare salute", che si svolgerà il prossimo 21 e il 22 giugno presso il Campus di San Giobbe dell'università Ca' Foscari di Venezia.
“L’Health in All Polices esorta partner diversi a considerare come il loro lavoro influenzi la salute e come sforzi congiunti possano migliorare il benessere della popolazione – ha spiegato il ministro della Salute,
Renato Balduzzi, in una nota – la salute aumenta il benessere e la produttività. Esiste, dunque, un’interdipendenza intrinseca tra sviluppo e sostenibilità dell’ambiente e del benessere della popolazione”.
Come spiegato da
Daniela Galeone, direttore del Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, questo congresso "sarà un secondo importante momento d'incontro tra rappresentanti istituzionali, professionisti della sanità pubblica, esponenti di altre amministrazioni, di imprese e della società civile, coinvolti e interessati alla prevenzione e alla promozione di stili di vita sani". L’obiettivo è quello di implementare gli interventi di prevenzione e promozione della salute sul territorio.
“Partendo da questi temi e dalle criticità rilevate – ha proseguito Galeone - gli interlocutori potranno confrontarsi sulla necessità di approcciare la salute come 'valore in tutte le politiche' e discutere l'importanza di programmare interventi integrati e condivisi per agire in maniera adeguata sui fattori ambientali e su quelli socio-economici delle malattie croniche, principali cause di mortalità e disabilità nel nostro Paese".
Il congresso, ha aggiunto
Stefania Salmaso dell'Istituto superiore di sanità, sarà anche l'occasione per affrontare temi come “la costruzione delle reti e dell'intersettorialità a livello regionale e locale, il ruolo delle istituzioni, la riduzione delle disuguaglianze, le multiprofessionalità per la promozione della salute e le relative competenze, i compiti di sorveglianza, la comunicazione, il monitoraggio e la valutazione dei progetti e degli interventi". Il programma "Guadagnare Salute", infatti,non prevede la strutturazione dall'alto di programmi di prevenzione e promozione della salute ma, attraverso partnership e collaborazioni, vuole promuovere la rimodulazione delle politiche locali e migliorare l'impiego delle risorse esistenti nella direzione dei suoi obiettivi primari.
I fattori di rischio andranno dunque affrontati in modo globale, integrando le azioni che competono alla collettività con quelle di competenza individuale. In questa prospettiva, la comunicazione avrà un ruolo decisivo e per questo, già dal 2008, è stato avviato il programma "Pinc" (Programma di informazione e comunicazione a sostegno degli obiettivi del programma Guadagnare Salute) che si sviluppa in iniziative di formazione e comunicazione rivolte alla popolazione generale, a target specifici, agli operatori sanitari e a soggetti che a vario titolo possono avere un ruolo nella promozione della salute.
Giovanni Rodriquez