È pronto a sbarcare come informativa domani in una Conferenza Unificata convocata oggi d’urgenza il nuovo aggiornamento (il terzo) del Piano vaccinale anti Covid. Il nuovo documento, su cui oggi a più riprese si sono confrontati i tecnici del Ministero della Salute e delle Regioni dovrebbe contenere alcune novità di rilievo che hanno l’obiettivo di accelerare la campagna.
La prima dovrebbe riguardare il parziale abbandono del sistema delle priorità in base alle 6 categorie delle quali rimarrebbero in pista solo il personale scolastico, le Forze dell’Ordine e ovviamente gli over 80 che devono completare le vaccinazioni. Il tutto dovrebbe essere sostituito dal sistema delle categorie per fasce di età che per esempio sta dando buoni risultati nel Lazio.
In ogni caso verrà data in ogni caso priorità alle fasce di popolazione estremamente vulnerabili, le quali nel nuovo documento dovrebbero essere meglio specificate in modo da consentire alle Regioni un’applicazione uniforme. Inoltre, a quanto si apprende, saranno inseriti nelle liste di priorità anche i caregiver.
Nel Piano dovrebbe poi essere prevista la possibilità di vaccinarsi anche nei luoghi di lavoro su richiesta delle aziende che lo desiderano.
Infine, ovviamente si punta a spingere sulle vaccinazioni anche negli studi dei medici di famiglia dopo la falsa partenza delle ultime settimane successive all’accordo nazionale.
Ecco le nuove categorie:
- Categoria 1. Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave);
- Categoria 2: Persone di età compresa tra 70 e 79 anni;
- Categoria 3: Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni;
- Categoria 4: Persone con comorbidità di età <60 anni, senza quella connotazione di
gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili;
- Categoria 5: Resto della popolazione di età <60 anni.
Sono inoltre considerate prioritarie le seguenti categorie, a prescindere dall’ età e dalle condizioni patologiche, quali:
- Personale docente e non docente, scolastico e universitario, Forze armate, di Polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali.
Sarà inoltre possibile, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, vaccinare all'interno dei posti di lavoro, a prescindere dall'età, fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione.
Luciano Fassari