Arriva il veto della Ragioneria generale dello Stato sul Disegno di Legge n. 1474 all'attenzione della Commissione Giustizia del Senato che accorda il differimento degli adempimenti in caso di malattia e infortunio del libero professionista. L’organo contesta la mancata previsione all’interno del testo della copertura finanziaria: si ipotizza, infatti, che con un tasso di denunce d’infortunio pari al 3% la proposta di legge causerebbe un “danno” al gettito erariale di circa 236,3 milioni di euro.
Numerose le polemiche innescate dalla decisione presa dalla Ragioneria in merito al Ddl malattia: alle proteste delle principali categorie di professionisti si aggiunge quella della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici.
"La sentenza della Ragioneria di Stato è iniqua. Da mesi chimici e fisici speravano in una risoluzione positiva della proposta di legge, una norma che aveva l’obiettivo di assicurare ai professionisti importanti certezze in periodi critici, segnati da malattie e infortuni", queste le parole di
Nausicaa Orlandi, Presidente della Federazione. "In piena pandemia da Covid-19 è illogico porre il veto su un disegno di legge a tutela della salute dei liberi professionisti. – prosegue Orlandi – Ogni categoria professionale, in caso di malattia, deve avere il diritto di richiedere un rinvio dei termini per gli adempimenti fiscali".
I punti chiave del Ddl malattia per i liberi professionisti
Importante sottolineare nello specifico cosa prevede la proposta sospesa dalla Ragioneria di Stato, relativa a tutti i professionisti iscritti agli albi di categoria.
Il Ddl malattia presume uno slittamento degli adempimenti alla Pubblica amministrazione qualora vi sia il ricovero in ospedale del libero professionista per ragioni relative a infortunio, malattia grave, parto prematuro o intervento chirurgico. Inoltre, la misura si applica anche per cure domiciliari, sostitutive di quelle ospedaliere.
In tutti i casi citati, la scadenza fiscale slitta di 30 giorni a partire dal giorno del ricovero in ospedale o dall’inizio delle cure domiciliari.