Con l'arrivo di AstraZeneca e l'indicazione da parte di Aifa di un suo utilizzo preferenziale per la fascia di età 18-55 anni si aggiorna il piano vaccini anti Covid.
La decisione è stata presa nel corso del vertice di oggi pomeriggio tra Governo, Regioni e commissario Arcuri.
Alla luce della novità sull'utilizzo di AstraZeneca, la Fase 1 e la Fase 3 procederanno insieme attraverso due percorsi paralleli. I vaccini Pfizer e Moderna verranno utilizzati per i soggetti fragili e più anziani, mentre il vaccino AstraZeneca per i soggetti tra i 18 ed i 55 anni, già da febbraio.
Le 4 fasi della campagna di vaccinazine sono così composte:
Fase 1: operatori sanitari e socio-sanitari, ospiti Rsa e over 80.
Fase 2: persone da 60 anni in su, persone con fragilità di ogni età, gruppi sociodemografici a rischio più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico ad alta priorità.
Fase 3: personale scolastico, lavoratori di servizi essenziali e dei setting a rischio, carceri e luoghi di comunità, persone con comorbidità moderata di ogni età.
Fase 4: popolazione rimanente.
Questa azione parallela di avvio della Fase 3 insieme alla Fase 1 si pone i seguenti obiettivi: con la Fase 1 e Fase 2 si punta ad abbassare la letalità, mentre con la Fase 3 e Fase 4 si mira a limitare la diffusione del virus.
Si è poi proceduto a
quantificare numericamente le categorie che rientrano nelle 4 diverse fasi, con l'indicazione per la prima volta della tipologia di vaccino che verrà loro destinato. Questo lo schema previsto.
Le categorie della
Fase 2 al momento vaccinate con Pfizer o Moderna, con le priorità definite di seguito.
Sono state poi individuate aree di patologia che incrementano il rischio di decesso da Covid. Nell'ambito di queste aree sono state individuate:
- le persone estremamente vulnerabili, di qualsiasi età, la cui patologia incrementa il rischio di decesso
- le persone vulnerabili. In questo caso si considera la fascia under 70, in quanto il rischio di decesso per patologia non è superiore al rischio collegato all'età.
L'adesione alla Fase 3 è aperta contemporaneamente a tutte le categorie qui indicate, e per loro si prevede l'utilizzo del vaccino AstraZeneca.
È stato poi così aggiornato il piano di approvvigionamento dei vaccini. Da notare che non sono state ancora aggiunte le dosi aggintive di Pfizer acquistate ad inizio gennaio dall'Ue.
Bonaccini: "Dosi per gli 80enni alle Regioni in base al numero di assistiti di quell'età". "Confermando l'auspicio che la situazione nazionale trovi al più presto una soluzione, proseguire con la campagna vaccinale rimane la priorità: per questo oggi abbiamo definito con il Governo le modalità della prossima fase, che sarà dedicata alla popolazione over 80". Così il presidente della Conferenza delle Regioni,
Stefano Bonaccini, al termine dell'incontro con i ministri Speranza e Boccia e il commissario Arcuri di oggi pomeriggio.
"Come tutti sappiamo, gli anziani sono la categoria più colpita dalla pandemia ed è fondamentale metterla in sicurezza il prima possibile. Per questo abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e Provincia Autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Successivamente, si procederà a compensazioni". Per Bonaccini, "resta imprescindibile l'arrivo delle dosi nel numero previsto, affinché non si vanifichino i singoli piani vaccinali regionali".
Inoltre, "abbiamo sollecitato il Governo a una verifica su tutti i vaccini presenti sul mercato" e "si procederà a un accordo quadro con i medici di medicina generale per coinvolgerli in questa campagna vaccinale al fine di raggiungere una gran parte della popolazione e in particolare i malati cronici o con specifiche patologie".
Boccia: "Da Regioni straordinario senso responsabilità istituzionale". "Bene l'accordo unitario sui vaccini approvato nella riunione di coordinamento governo Regioni sulla proposta distributiva del commissario Arcuri. Da parte delle Regioni la dimostrazione di uno straordinario senso di responsabilità istituzionale. Grazie". Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie,
Francesco Boccia, lasciando la sede della Conferenza Stato-Regioni.
"Non c'è tempo da perdere, le Regioni sono pronte a offrire la massima collaborazione perché la campagna vaccinale ritorni ai ritmi delle prime settimane e anzi venga velocizzata".
Giovanni Rodriquez