“Si apprende che finalmente anche il PD dopo quasi due anni di ritardo presenterà un DDL sulle specializzazioni mediche che prevede lo stesso contratto di formazione-lavoro e le stesse tutele assicurative e previdenziali che da due anni ribadiamo come necessarie e urgenti” dichiara il deputato Manuel Tuzi e aggiunge “adesso però iniziamo a lavorare. Dopo la laurea abilitante, tema che abbiamo portato avanti fin dall'inizio di questa legislatura come Movimento 5 Stelle e che ad oggi è divenuto realtà, diviene necessario realizzare la riforma del contratto di formazione-lavoro attraverso lo strumento più veloce possibile. Tra l’altro durante questa pandemia abbiamo già sperimentato di fatto gli effetti di questa “nuova” formazione/lavoro essendo gli stessi impiegati per fronteggiare il COVID-19 ed oggi è impensabile farne a meno: va resa strutturale”. Lo scrive in una nota il deputato del M5S,
Manuel Tuzi che ricorda come a dicembre 2019 è stata depositata la proposta di legge a sua firma sul riordino delle scuole di specializzazione dell’area sanitaria redatta assieme all'ex Ministro della Salute
Giulia Grillo.
“La PdL - sottolinea Tuzi - si occupa di migliorare l’ingresso dei giovani medici nel mondo del lavoro attraverso una radicale modifica del contratto di formazione medico-specialistica, che prevede diritti e tutele assicurative per gli specializzandi, e un nuovo meccanismo di recupero delle risorse economiche in grado di incrementare il numero dei contratti di formazione specialistica e progressivamente risolvere il cosiddetto “imbuto formativo””.
In merito ai rinvii del SSM 2020, il concorso nazionale per accedere alle scuole di specializzazione, il Deputato 5 stelle afferma “è inaccettabile lasciare 24.000 persone in una condizione di limbo a maggior ragione perché era prevedibile, e quindi evitabile, come abbiamo evidenziato a più riprese noi del Movimento 5 Stelle” e aggiunge “Data la situazione ho deciso di presentare una seconda interrogazione parlamentare, in modo da avere risposte urgenti e non più rimandabili per tutta la categoria, chiedendo al Ministro dell'Università e della Ricerca date certe di pubblicazione del cronoprogramma relativo alle procedure concorsuali e di inizio delle attività didattiche. Inoltre, in questi ultimi giorni si sta parlando della polemica relativa al riconoscimento di crediti formativi agli specializzandi che prestano servizio nella campagna vaccinale. Tuzi, a sua volta medico specialista, sottolinea “Gli specializzandi non sono studenti ma medici in formazione. Vaccinare è un lavoro e come tale deve essere remunerato o con un adeguato trattamento economico o quantomeno tramite la maturazione di giorni di ferie” e conclude “Con la situazione di incertezza che stanno i vivendo 24 mila medici in attesa di specializzazione è assurdo pensare che possano essere trattati come studenti.”