"L'Italia ha diritto al 13,46% delle dosi di vaccino che saranno via via distributi dall'Europa. Arriveranno complessivamente 202.573.000 dosi, sufficienti per vaccinare l'intera popolazione e mantenere dosi per richiami. A cavallo tra secondo e terzo trimestre del 2020 saremo potenzialmente in condizione di vaccinare la totalità della popolazione".
Così il commissario per l'emergenza Covid
Domenico Arcuri audito oggi in commissione Trasporti alla Camera.
"Non siamo preoccupati di essere pronti all'arrivo dei vaccini. Siamo sicuri di esserlo. Abbiamo lavorato per tempo. Questa campagna potrà essere svolta in sicurezza, efficacia ed efficienza". Arcuri ha poi spiegato che per la somministrazione dei vaccini il governo sta prevedendo il ricorso straordinario a 20mila professionalità, che potranno essere utilizzate per il tempo della campagna. “Ricercheremo queste professionalità con una richiesta di manifestazione di interesse pubblico che presto emaneremo: ne coordineremo poi l’utilizzo insieme con i punti di somministrazione locali che saranno sostanzialmente le Asl, i presidi ospedalieri e le farmacie ospedaliere".
Per il vaccino Pfizer sono già stati individuati 300 punti di somministrazione. Sostanzialmente si tratta di presidi ospedalieri, l’87% dei quali dispone già delle celle frigorifere necessarie per conservare le dosi a temperature estremamente basse (almeno -75° C), anche per un periodo superiore ai 15 giorni. “Abbiamo organizzato un modello di distribuzione e somministrazione in due grandi blocchi. Il primo riguarda appunto i vaccini, quelli Pfizer, che vanno conservati a temperature bassissime: il secondo interessa i vaccini che si possono conservare tra i 2 e gli 8 gradi, verosimilmente per primi quelli di AstraZeneca e a seguire gli altri. I vaccini Pfizer saranno distribuiti direttamente dall’azienda produttrice e conservati nei 300 punti di somministrazione individuati; tutti gli altri saranno convogliati in un grande hub centrale e di qui trasportati in sicurezza, con l’aiuto dell’Esercito, nei 1.500 punti di somministrazione (1.200 più i precedenti 300). Si tratta di due modelli diversi - ha aggiunto Arcuri - il primo complesso dal punto di vista quantitativo, il secondo relativamente più semplice”.
Il commissario ha poi spiegato che nei prossimi mesi, probabilmente a partire dal secondo trimestre 2021, è probabile che i
medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta potranno somministrare il vaccino contro il Covid ai propri assistiti. “
Più avanti ancora, per una somministrazione ancora più massiva sarà possibile coinvolgere anche le farmacie”.
In totale, durante la seconda ondata di vaccinazioni saranno 1.500 i luoghi che saranno indicati come centri di somministrazione del vaccino. “In merito all'immunità di gregge, gli esperti scientifici ci dicono che almeno il 60% dei cittadini dovrà essere vaccinato. Noi auspichiamo che anche grazie a una campagna di comunicazione massiva si possano superare le remore che ci sono, non so bene quanto, rispetto alla ritrosia a sottoporsi al vaccino", ha poi sottolineato Arcuri.
Infine, per la somministrazione dei vaccini saranno usate anche le unità mobili. “Nella prima fase, quella che riguarderà il vaccino Pfizer, le unità mobili partiranno dai 300 punti di somministrazione individuati con le Regioni e andranno, ad esempio, nelle Rsa o dove ci sarà bisogno. Il ricorso alle unità mobili sarà ancora più massiccio nella seconda fase, permettendo di raggiungere anche i luoghi più reconditi del Paese e vaccinare, per esempio, gli anziani che non sono in condizione di uscire di casa per raggiungere uno dei 1.500 centri di somministrazione”.
Il Commissario ha poi resto noto che il governo sta lavorando con Poste Italiane ed Eni alla realizzazione in un sistema informativo che renderà possibile tracciare ogni dose di vaccino dall’arrivo nel territorio alla somministrazione. “Il sistema sarà anche in grado di attivare processi di prenotazione, somministrazione e rendicontazione dell’avvenuta vaccinazione per ogni cittadino. Informazioni che saranno poi acquisite dal ministero della Salute”, ha chiarito Arcuri.