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QS Edizioni - sabato 23 novembre 2024

Governo e Parlamento

Covid. Lombardia, Piemonte e Calabria passano in area arancione. Liguria e Sicilia in area gialla. Mentre Campania e Toscana restano rosse ed Emilia Romagna, FVG e Marche si confermano arancioni. Speranza firma due nuove ordinanze

di L.F. e G.R.
immagine 27 novembre - La decisione del Ministro dopo l'ultimo monitoraggio che ha mostrato come per la prima volta da molte settimane, l’incidenza calcolata è diminuita a livello nazionale, nonostante ciò, avverte la Cabina di regia, rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile e sono anocra molte le Regioni a rischio Alto. Di conseguenza "questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure". L’Rt scende a 1,08. IL REPORT - ORDINANZA RICLASSIFICAZIONE - ORDINANZA RINNOVO
La velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA. Inoltre, per la prima volta da molte settimane, l’incidenza (dati flusso Iss) calcolata negli ultimi 14 gg è diminuita a livello nazionale. Tutte le Regioni, nella settimana 16-22 novembre, presentano uno scenario compatibile con quello dell'area gialla anche se ciò non vuol dire che tutte le Regioni possano entrare in quell'area in quanto si devono rispettare i criteri del Dpcm che prevedono un declassamento in base all'andamento dei dati delle 3 settimane successive all'ordinanza che le ha inserite in zona rossa o arancione.
 
Oggi, dai dati del monitoraggio, le prime Regioni per cui potrebbe esserci un declassamento sono Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta che potrebbero passare in area arancione da quella rossa e Puglia e Sicilia che potrebbero passare dall'area arancione a quella gialla. La Calabria resta invece in bilico per "inattendibilità" dei dati. Ma un po' a sorpresa il Ministro Speranza ha firmato un'ordinanza che entrerà in vigore il 29 novembre in cui ha declassato da rossa ad arancione la Lombardia, il Piemonte e la Calabria. Passano da arancione a gialla la Sicilia e la Liguria. Resta rossa quindi la Valle d'Aosta e arancione la Puglia. Speranza ha poi annunciato la firma di una nuova ordinanza valevole fino al 3 dicembre che conferma la Campania e la Toscana in area rossa e la zona arancione per, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.
 
Ma vediamo ora i dati del monitoraggio di oggi. Nel periodo 4–17 novembre 2020, l’Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,08 (95%CI: 0,91 – 1,25). Si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle Regioni. In 4 Regioni l’RT puntuale è inferiore a 1 anche nel suo intervallo di confidenza maggiore (Lazio, Liguria, Piemonte e Pa Trento).

Si osserva inoltre una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (77.541 vs 87.202 della settimana precedente), che potrebbe suggerire un miglioramento nelle attività di tracciamento.Nella settimana di monitoraggio, quasi tutte le Regioni/PA sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane.
 
In particolare, 10 Regioni/PA (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, FVG, Lombardia, Pa Bolzano, Puglia, Sardegna, Toscana) sono classificate a rischio Alto di una trasmissione di SARS-CoV-2. Di queste, una (la Calabria) è considerata a rischio alto a titolo precauzionale in quanto non valutabile in modo attendibile per completezza del dato di sorveglianza insufficiente al momento della valutazione anche per la stima dell’Rt.
 
Di queste 10, 9 sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive, questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.
 
Delle 10 Regioni/PA a rischio Alto o ad esso equiparate, 5 presentano una trasmissibilità calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 e le 5 restanti hanno uno scenario di tipo 1 tranne in un caso in cui tale classificazione non è considerata affidabile per incompletezza dei dati.
 
Le rimanenti Regioni/PA sono classificate a rischio moderato di cui 7 con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese e presentano una trasmissibilità calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 in due di queste e con uno scenario di tipo 1 per la rimanente. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda alle autorità sanitarie delle 7 Regioni/PPAA con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese di valutare la opportunità di adottare, anche a livello sub-regionale, ulteriori misure di mitigazione previste per il proprio livello di rischio nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732.

Allo stesso tempo, però, gli esperti nel monitoraggio avvertono: "L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto sarà necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori di 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovo casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri".
 
Rimane inoltre elevato il numero di Regioni che sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive. Perciò "questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti".
 
"Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".
 
Nel documento, infine, si invitano le Regioni a realizzare una continua analisi del rischio a livello sub-regionale. 

27 novembre 2020
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