Dai posti letto ospedalieri e quelli di terapia intensiva e subintensiva. Dai contratti di lavoro alla stabilizzazione dei precari. Dal nuovo rapporto di lavoro per gli specializzandi del 4° e 5° anno all'incremento, a partire dal 2020, del finanziamento alle Regioni per la formazione specialistica in medicina generale. E si torna a proporre anche la sostituzione dell'indice Rt con R0.
Queste sono alcune delle proposte emendative al Decreto Rilancio contenute nel 'pacchetto' presentato dalle Regioni, mentre la Commissione Bilancio della Camera prosegue i suoi lavori sul provvedimento.
Nuove assunzioni. Nel documento si chiede di
privilegiare e assunzioni con rapporto di lavoro subordinato rispetto al conferimento di contratti di lavoro autonomo, in linea con quanto previsto dal Dlgs 165/2001.
Rete assistenziale territoriale e spesa personale. Si punta ad assicurare la competenza legislativa ed amministrativa regionale e provinciale, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione della rete assistenziale territoriale e l’autonoma definizione della spesa per il personale del comparto sanitario, mantenendo al contempo le risorse statali destinate alle province per il potenziamento della rete assistenziale.
Posti letto terapia intensiva. Si chiede di
specificare che lo standard di 0,14 posti letto di terapia intensiva per mille abitanti sia da ritenersi un valore di riferimento programmatorio complessivo, e le regioni siano tenute ad incrementare il differenziale di posti di terapia intensiva rispetto all’attuale dotazione di posti letto, fino al raggiungimento del suddetto standard, superando anche lo standard di 3 posti letto per mille abitanti per acuti previsto dal DM 70/2015, che dovrà essere quindi aggiornato.
Inoltre si propone che ogni regione dovrà attuare la programmazione con la realizzazione effettiva sia strutturale che tecnologica dei posti letto di terapia intensiva mancanti, pronti ad essere immediatamente attivati per specifiche condizioni epidemiche. L’avvenuta realizzazione dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva non implica, superata la fase emergenziale dell’epidemia, salve diverse indicazioni regionali, l’obbligo del mantenimento della piena ed effettiva operatività di tutti i letti di terapia intensiva incrementati.
Si chiede inoltre di escludere l’applicabilità alla Regione autonoma Valle d’Aosta e alle Province autonome del limite di posti letto ogni mille derivante dall’incremento delle terapie intensive, fermo restando che la Regione autonoma e le province autonome provvederanno comunque a concorrere a tale obiettivo di potenziamento.
Funzionamento mezzi di trasporto per pazienti. Le proposte emendative sono qui finalizzate a consentire alle regioni, oltre all’utilizzo di personale medico, infermieristico e operatore tecnico già in servizio, anche la possibilità di procedere a nuove assunzioni, per garantire l’operatività dei mezzi di trasporto dedicati ai trasferimenti secondari per i pazienti Covid-19, per le dimissioni protette e per i trasporti interospedalieri per pazienti non affetti da Covid-19.
Incremento spesa per il personale. Le Regioni chiedono di chiarire che il finanziamento previsto per gli anni 2020 e 2021, per incrementare la spesa per il personale ricomprenda anche le
componenti accessorie della retribuzione che gravano sui fondi contrattuali, anche al fine di non abbassare il trattamento economico complessivo attualmente in godimento del personale dipendente.
Sistema trasfusionale nazionale. In questo contesto emergenziale si chiede di garantire la sostenibilità dell’autosufficienza nazionale e dei livelli essenziali di assistenza della rete ospedaliera e territoriale nazionale attraverso la definizione di specifiche azioni organizzative destinate al rafforzamento delle filiere produttive regionali e interregionali di sangue, emocomponenti e medicinali plasmaderivati, delle attività di medicina trasfusionale in ospedale e sul territorio e di attività innovative, che le regioni e le province autonome dovranno adottare nell’ambito dei piani di riorganizzazione e dei programmi operativi richiamati dal Decreto Cura Italia.
Rete ospedaliera. Si punta ad assicurare la
competenza regionale e provinciale per quanto riguarda il riordino della rete ospedaliera, mantenendo al contempo le risorse statali destinate alla Regione autonoma e alle Province autonome per tale finalità.
Medicina d'iniziativa. L'obiettivo è quello di rispondere all’esigenza di promuovere, nelle Regioni e Provincie Autonome di Trento e di Bolzano, la medicina d’iniziativa quale modello individuato per rispondere efficacemente ai fabbisogni di prevenzione e alla tendenza all’invecchiamento della popolazione, che porta con sé un aumento della prevalenza delle patologie croniche e la modifica della domanda di assistenza. La medicina d’iniziativa mira quindi sia alla prevenzione che al miglioramento della gestione delle malattie croniche in ogni loro stadio, e riguarda dunque tutti i livelli del sistema sanitario, con effetti positivi attesi sia per la salute dei cittadini che per la sostenibilità stessa del sistema.
Stabilizzazione precari. Si chiede l'estensione al 31 dicembre 2020, per i precari della sanità, del requisito dei 3 anni per accedere alla stabilizzazione.
Concorsi. Si punta amantenere in vigore le diverse modalità di espletamento dei concorsi connesse alle esigenze del Servizio sanitario nazionale.
Sostituire Rt con R0. Si torna a chiedere di sostituire il parametro Rt, che descrive invece il tasso di contagiosità dopo l'applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia, con il parametro R0 che rappresenta il numero, in media, di casi secondati di un caso indice. Questa proposta, si spiega, è basata in primo luogo sulla rilevata difficoltà di calcolare l'indice Rt, e poi perché questo indice viene ritenuto dalle Regioni non rappresentativo nella stima di intensità di trasmissione nella popolazione generale in cui si assume che tutti abbiano le stesse probabilità di contrarre l'infezione.
Specializzandi. Si propone di introdurre un automatismo nella trasformazione del contratto di formazione specialistica per gli specializzandi del 4° e 5° anno in un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato con le aziende ed enti del Ssr inserite nella rete formativa universitaria. Al conseguimento del diploma di specializzazione il rapporto con il Ssr cessa.
Formazione in medicina generale. Si punta ad incrementare la quota del Fsn a partire dal 2020 destinata alla formazione specifica in medicina generale in maniera significativa e sistematica, permettendo alle Regioni di programmare adeguatamente l’attività e lo sviluppo della medicina generale. Si tratta di una integrazione stabile annua del finanziamento di cui al Dl 27/88, convertito dalla legge 109/88 come modificata dall’articolo 1, comma 518, della legge 145/2018 pari a 15.000.000 euro.
Giovanni Rodriquez