La questione sul "bonus" di 50 crediti Ecm per l'anno 2020 aperta dal
Decreto Scuola, continua a far discutere. Ad intervenire sul tema anche la
Commissione nazionale Ecm che, lo scorso 10 giugno, ha approvato una
delibera con la quale si chiede al Parlamento di intervenire, nel primo provvedimento utile, sia estendendo il riconoscimento dei 50 crediti Ecm a tutte le professioni sanitarie riconosciute dalla legge Lorenzin e coinvolte nella lotta al Covid-19, che modifidando quanto scritto nel Decreto Scuola in modo da chiarire che questi 50 crediti siano riferiti al triennio 2020-2022, e non all'anno 2020, dal momento che l'obbligo formativo è su base triennale e non annuale.
A risolvere la questione dovrebbe un
emendamento al Decreto Rilancio (Boldi 5.06),
accantonato lo scorso martedì in attesa di una sua riformulazione.
L'articolo aggiuntivo 5-bis, introdotto dall'emendamento, punta infatti ad estendere i 50 crediti Ecm non più solo a medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti, ma all'insieme delle professioni sanitarie impegnate in questi mesi nella lotta al Covid-19.
Quanto alla richiesta di riformulazione, questa è dovuta alla dicitura dei "50 crediti da acquisire per il 2020", già contenuta nel Decreto scuola, e suscettibile di malintesi, come già spiegato anche dalla Commissione nazionale Ecm. In realtà, infatti, come dicevamo, non esiste un monte crediti annuale perché l'obbligo formativo è di 150 crediti in tre anni (2020-2022). I crediti ottenuti nel 2020 saranno quindi in ogni caso a tutti gli effetti validi non esistendo un 'tetto' di 50 crediti annui da raggiungere. Ma, con l'entrata in vigore del Decreto Scuola, per alcuni il tetto complessivo restava a 150 mentre per altri scendeva a 100. Una sperequazione che dovrebbe essere così a breve risolta.
Giovanni Rodriquez