Festa 2 giugno. L’omaggio ai sanitari italiani. Le professioni sanitarie al cospetto del Milite Ignoto accanto a Mattarella
2 giugno - Per la prima volta nei 74 anni di storia della Repubblica le professioni sanitarie presenziano alle celebrazioni a Piazza Venezia davanti all’altare della Patria al fianco del presidente della Repubblica e alle più alte cariche istituzionali del Paese. Anelli: “Un segnale di grande attenzione nei confronti di tutte le professioni sanitarie”. Mandelli: “Grazie a tutti i farmacisti che hanno operato senza sosta”. Mangiacavalli: “I valore fondamentale della nostra professione è la relazione con l’altro”.
A proporlo per primo era stato il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso dell’ultima riunione della Consulta delle professioni sanitarie e poi l’invito ufficiale rivolto a tutti i rappresentanti delle professioni da parte del ministro della Difesa Lorenzo Guerini: quest’anno, a riconoscimento del ruolo e del valore espresso durante l’epidemia, i medici, gli infermieri, i farmacisti e tutte le altre professioni della sanità rappresentate dai rispettivi Ordini professionali, sono stati chiamati a rendere omaggio al Sacello del Milite Ignoto a Piazza Venezia accanto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la festa del 2 giugno.
Un impegno, quello dei sanitari italiani, che è costato la vita a tanti di loro e ai quali va il ricordo del presidente della FnomceoFilippo Anelli che sottolinea come la presenza dei sanitari in questa giornata e in questo luogo sia “un segnale di grande attenzione nei confronti di tutte le professioni sanitarie, tanto più significativo perché riconoscere le professioni sanitarie vuol dire riconoscere come fondamentali i diritti dei cittadini”.
“La professione medica, grazie alle precipue competenze e ideali su cui si fonda il suo operato, insieme a tutte le Professioni sanitarie e socio-sanitarie, contribuisce alla tutela del diritto a una salute universale, libera, uguale e fondata sul principio di solidarietà. Contribuisce ad assicurare il diritto alla uguaglianza, il diritto all’equità, il diritto alla libera determinazione, il diritto alla libertà della scienza, il diritto all’inclusione, tema di quest’anno”, sottolinea ancora il presidente della Fnomceo.
“I medici, i professionisti italiani sono la spina dorsale del nostro Paese: rendendo fruibili i diritti, consentono alla nostra democrazia di essere compiuta – argomenta Anelli -. Lo fanno rimanendo in ogni momento prossimi ai pazienti, senza discriminazione alcuna, qualunque siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali operano”.
“Ed è stata propria questa vicinanza, questa familiarità, questa intimità e cordialità di rapporti con le persone, insieme alla mancanza di idonei dispositivi di protezione individuale a causare l’infezione dei sanitari – aggiunge ancora-. 27.952 è il numero degli operatori sanitari ad oggi infetti da coronavirus, il 12% di tutti i positivi. Eppure, i medici e i professionisti della salute non si sono tirati indietro, fedeli al loro giuramento, ai loro ideali e ai loro valori. È questo il segreto di una grande professione: orientare al bene il potere che deriva dalla conoscenza”.
E infine un ringraziamento: “Grazie, Presidente Mattarella, grazie, Ministro Speranza, grazie, Ministro Guerini. Grazie per aver riconosciuto anche nel volto dei nostri medici, che non hanno esitato a sacrificare la loro stessa vita per portare a compimento il loro dovere di cura, di prossimità alla gente e di sostegno dei valori della democrazia, il volto della nostra Repubblica”.
Ringraziamenti rinnovati anche presidente della Federazione degli Ordini dei FarmacistiAndrea Mandelli: “ Ringrazio il Presidente Sergio Mattarella per questo invito: è un onore che sottolinea il ruolo che le professioni sanitarie hanno avuto nella nascita della nostra Repubblica e che continuano a svolgere nella vita della nazione”.
“Anche nell’attuale emergenza queste professioni hanno mostrato di essere uno degli elementi vitali di questa Repubblica, e voglio ringraziare anche oggi tutti i farmacisti che nell’ospedale, nel territorio, nelle aziende farmaceutiche e nella filiera della distribuzione, hanno operato senza sosta con abnegazione e impegno per il bene della collettività, e ricordare con grande commozione i 15 colleghi scomparsi, colpiti dall’epidemia mentre svolgevano la professione”, ha aggiunto Mandelli.
“Oggi la Repubblica festeggia il 74° anniversario della sua fondazione e siamo certi che questo è il giorno da cui comincia la ripartenza del nostro Paese così duramente colpito”, conclude il presidente dei farmacisti italiani.
“Ringraziamo il Presidente Mattarella per le parole che ha rivolto agli operatori della Sanità impegnati nella lotta a COVID in occasione del 2 giugno e lo ringraziamo anche per aver voluto accanto a sé e al ministro della Difesa Guerini, a rendere omaggio al Milite ignoto, i professionisti della Sanità rappresentati delle Federazioni che raccolgono le professioni sanitarie”, sottolinea Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.
La presidente della Fnopi rimarca poi “l’importanza che a rendere omaggio ai caduti siano gli operatori sanitari che stanno combattendo un’altra guerra contro un nemico nascosto: il coronavirus. E come in tutte le guerre hanno perso loro colleghi e tanti si sono ammalati per difendere i cittadini loro assistiti”.
“Per noi è un impegno che nasce nello stesso momento in cui abbiamo scelto il nostro lavoro – aggiunge Mangiacavalli –. Ma questa pandemia ha assunto dimensioni così gravi che hanno messo in evidenza altri aspetti della nostra professione, diversi da quelli che tutti sono abituati a vedere: la vicinanza, la prossimità, la relazione con i pazienti altrimenti del tutto soli. Un nuovo modo di assistere, familiare e peculiare per gli infermieri, che si affianca alla clinica e all’assistenza”.
“E’ un privilegio che la nostra professione ha – conclude - quello di relazionarsi con la persona assistita, con gli altri colleghi, con le altre professioni, con gli enti di governo. Il valore fondamentale della nostra professione è la relazione con l’altro. Ed essere tutti vicini per ricordare chi ha difeso tanti anni fa la nostra nazione e oggi, come noi e i nostri colleghi, combatte ancora contro un nemico che ha messo in pericolo il valore fondamentale per tutti della salute, è la manifestazione più alta di questo privilegio”.