"Durante l'audizione ho invitato il commissario Domenico Arcuri a non farsi prendere dal 'virus' della visibilità, evitando comizi come quello contro 'i liberisti da divano' che hanno avuto l'ardire di criticare la sua scelta di imporre a 0,5 euro il costo di una mascherina chirurgica. Lupus in fabula. È notizia di oggi che il gruppo Crai ha deciso di ritirare dalla vendita le mascherine perché il prezzo imposto è inferiore a quello di acquisto. Insomma, l'ennesimo corto circuito. Ciò conferma che nel nostro paese l'emergenza è organizzativa prima ancora che sanitaria ed economica".
Lo dichiara, in una nota,
Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera e membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia.
"Il commissario straordinario pagato da tutti i cittadini ha il compito di reperire i dispositivi individuali di protezione e a distanza di 40 giorni non sembra che ciò sia avvenuto: mascherine, respiratori, tamponi e tutto il resto, al di là delle parole, non sembra siano disponibili in quantità sufficienti - prosegue -. In commissione, anziché chiarire il perché di questo ritardo, ci è venuto a dire che 'fissare i prezzi per legge sembra inusuale perché siamo un paese disordinato...'. In realtà noi siamo un paese normale. Un paese libero e tale vogliamo rimanere. Dal governo e dal suo commissario attendiamo meno 'comizi' ma due semplici misure: mascherine distribuite gratuitamente alle fasce più deboli e libertà di scelta. Per questo ho chiesto al Commissario Arcuri quello che tanti cittadini e commercianti si chiedono: dove si trovano le mascherine a 0.50€ visto che le aziende dicono che a questo prezzo non sono in grado di produrle? O forse qualcuno vuole che vengano importate dalla Cina, magari senza marchio CE?".