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QS Edizioni - domenica 22 dicembre 2024

Governo e Parlamento

Salute mentale. Le indicazioni del Ministero per garantire la continuità assistenziale di tutti i servizi in ospedale e sul territorio

immagine 26 aprile - “L’obiettivo è quello di garantire, perdurando l’emergenza sanitaria, il massimo livello di assistenza compatibile con le esigenze di sanità pubblica e di sicurezza delle cure, fornendo principalmente linee di carattere organizzativo e gestionale relative al riassetto dei sistemi di cura reso necessario dall'emergenza”. LA CIRCOLARE.
Il ministero della Salute ha emanato una nuova circolare a cura della Direzione generale della Prevenzione e di quella della Programmazione sanitaria finalizzata a dare indicazione su come garantire la continuità dell’assistenza per i servizi di salute mentale.
 
“L’attuale pandemia da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 – si legge nella premessa della circolare - solleva, fra le altre problematiche cliniche e di salute pubblica, anche quelle relative alle attività dei livelli di assistenza distrettuale ed ospedaliera erogati dai Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) e dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA)”.
 
Le indicazioni pratiche del ministero della Salute sono state elaborate tenendo conto della Guida “COVID-19” dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che indica, tra i servizi essenziali da garantire, quelli che si occupano di disturbi mentali, con l'intento da un lato di declinare le direttive per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2 nella specificità dei livelli di assistenza erogati dai DSM e dai servizi di NPIA, dall'altro di offrire un testo di riferimento.
 
“L’obiettivo – si spiega - è quello di garantire, perdurando l’emergenza sanitaria, il massimo livello di assistenza compatibile con le esigenze di sanità pubblica e di sicurezza delle cure, fornendo principalmente linee di carattere organizzativo e gestionale relative al riassetto dei sistemi di cura reso necessario dall'emergenza”.
 
“Le persone con disturbi psichiatrici sono, generalmente, più suscettibili alle infezioni per diversi motivi e nel caso del COVID - 19 potrebbero essere più a rischio di contrarre forme gravi. E’, infatti, ampiamente documentato – si legge ancora nelal circolare ministeriale - che tra le persone affette da disturbi psichici sono molto frequenti le malattie respiratorie, la cui causa principale va ascritta a tassi di tabagismo estremamente elevati”.
 
“Inoltre, nel corso di un anno, circa il 15% di esse è ricoverato per periodi medio-lunghi di permanenza in contesti ospedalieri e residenziali, con elevato rischio specifico di contrarre patologie respiratorie, inclusa la polmonite”, prosegue, il testo che sottolinea come “le persone con problemi di salute mentale, rispetto alla popolazione generale, presentano una maggiore suscettibilità allo stress emotivo scatenato dall'attuale pandemia, con conseguenti ricadute o peggioramento di una condizione di salute mentale già esistente”.
 
“È pertanto un impegno di carattere etico, oltre che una responsabilità di sanità pubblica mantenere la funzionalità della rete dei servizi territoriali, soprattutto quelli rivolti alle persone più fragili (persone con sofferenza psichica, con disabilità, con malattie a decorso protratto)”, si sottolinea ancora nel testo che fornisce poi indicazioni dettagliate per i vari servizi che di seguito riportiamo in estrema sintesi rimandando alla lettura del testo integrale della Circolare.
 
SERVIZI DI PSICHIATRIA ADULTI
 
CSM E AMBULATORI
Indicazioni generali: Le attività delle strutture territoriali vanno riprogrammate garantendo la continuità terapeutica attraverso contatti telefonici, videochiamate ed altre modalità telematiche; saranno assicurati gli interventi per i casi urgenti ed i contatti indifferibili, sia in sede che a domicilio. Le Aziende Sanitarie dovranno attivare all’interno delle strutture sistemi di videoconferenza. Sono sospese e riorganizzate con altre modalità tutte le attività di gruppo, le riunioni di equipe e tutte le attività che implicano la presenza contemporanea di più operatori
 
CENTRO DIURNO
Indicazioni generali: Le attività delle strutture semiresidenziali vanno ridotte in modo da limitare il numero di presenze contemporanee di persone, riservandole ai pazienti per cui vi è necessità inderogabile di supporto diurno. Con ciascun utente verrà definito un programma alternativo (colloqui individuali programmati presso il CSM di persona o telefonici, se possibile in videochiamata).
 
STRUTTURE RESIDENZIALI PSICHIATRICHE E REMS
Indicazioni generali: Devono essere poste in essere tutte le strategie appropriate per prevenire l’ingresso e la diffusione del virus nelle strutture residenziali, nonché protocolli per rispondere alle persone che possono aver contratto l’infezione, e deve essere al contempo garantito il mantenimento delle attività riabilitativo-terapeutiche e delle relazioni sociali degli utenti.
 
SERVIZI PSICHIATRICI DI DIAGNOSI E CURA
Indicazioni generali: i ricoveri ospedalieri in SPDC vanno limitati ai casi urgenti ed indifferibili ed ai Trattamenti Sanitari Obbligatori. I pazienti con disturbi psichiatrici attivi e sintomi COVID-19 devono essere ricoverati in camere dedicate nei reparti internistici/infettivologici COVID-19 con la presenza di un’équipe psichiatrica che monitorizzi quotidianamente il quadro psicopatologico. Tale possibilità va concordata con la Direzione Strategica delle Aziende Sanitarie e con i Responsabili clinici di area COVID-19 fin dalle fasi iniziali dell’epidemia. Altre soluzioni organizzative per il ricovero potranno essere assunte dalle amministrazioni regionali in base all’andamento epidemiologico.
 
SERVIZI DI NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA E DI RIABILITAZIONE DELL’ETA’ EVOLUTIVA
 
ATTIVITA’ AMBULATORIALI TERRITORIALI
Indicazioni generali: E’ fondamentale che tutte le attività ambulatoriali non urgenti e per le quali non sia assolutamente indispensabile l’effettuazione in presenza vengano spostate in modalità telematica in modo progressivo ma rapido e venga organizzata una modalità di smartworking per il massimo numero possibile di operatori, limitando la presenza nei servizi a coloro che sono strettamente indispensabili per la gestione delle attività urgenti e di quelle non 17 procrastinabili che richiedono presenza diretta
 
ATTIVITA’ SEMIRESIDENZIALI TERAPEUTICHE
 Indicazioni generali: Le attività semiresidenziali terapeutiche devono essere riorganizzate con modalità che garantiscano intensità di cura adeguata, preferibilmente in remoto. Deve essere organizzata una modalità di smart working per il massimo numero possibile di operatori, limitando la presenza nei servizi a coloro che sono strettamente indispensabili per la gestione delle attività urgenti e di quelle non procrastinabili che richiedono presenza diretta.
 
ATTIVITÀ RESIDENZIALI TERAPEUTICHE
Indicazioni generali: In corso di emergenza SARS CoV-2, le strutture residenziali terapeutiche dovrebbero essere organizzate come sistemi sostanzialmente chiusi, in cui i vettori di potenziale contagio vengano limitati agli operatori ed eventuali ed eccezionali visitatori. Per tale motivo vanno attivate misure di contenimento generale, deve essere effettuata una ricerca attiva dei potenziali soggetti a rischio e previsto un piano per la gestione dei casi sospetti e/o positivi al SARS-CoV-2. È inoltre necessario riorganizzare le attività e la strutturazione della giornata sulla base degli obiettivi degli utenti e delle diverse dinamiche individuali e di gruppo attivate dall’emergenza COVID-19, rimodulandole alla luce delle limitazioni e della necessità di distanziamento fisico, nonché delle risorse progressivamente disponibili.
 
ATTIVITA’ SPECIALISTICHE OSPEDALIERE
Indicazioni generali: È fondamentale che la rete delle NPIA ospedaliere agisca in modo integrato e coordinato, in dimensione interaziendale, strutturando modalità trasversali che permettano ai pazienti che ne hanno necessità di ricevere comunque le risposte essenziali, sfruttando al massimo le disponibilità delle aree non ancora gravemente colpite e delle aree non COVID-19 esistenti. È infatti molto elevato il rischio che l’emergenza in atto non consenta di 30 garantire neppure i servizi essenziali ad un’utenza già molto fragile e che ne ha assoluto bisogno.
26 aprile 2020
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