Dall’inizio di questa emergenza non mi sono, non ci siamo, concessi, un minuto di distrazione. Dal Ministero della Salute, dove presidiamo ogni giorno il bene più importante della nazione, dalla sede della Protezione Civile nazionale, ormai diventata per noi la prima e unica casa, visto che la nostra abitazione privata ci accoglie soltanto poche ore a notte per dormire, cerchiamo difficili soluzioni a problemi che si sono dimostrati più grandi di noi.
Tuttavia l’Italia ha retto, hanno retto gli italiani, uno per uno e tutti insieme. Ma oggi sono stata a Bergamo. Con il presidente del Consiglio superiore di Sanità,
Franco Locatelli, con
Agostino Miozzo, direttore del Dipartimento di Protezione Civile e coordinatore del comitato tecnico-scientifico sul Coronavirus e
trenta medici volontari, siamo arrivati nella città che ha pagato il prezzo più alto di una pandemia che non sta risparmiando nessuno.
Non potevamo, da soli, rappresentare tutti, ma sentivamo la necessità di un gesto che significasse l’abbraccio del Governo, l’abbraccio degli italiani a una comunità che con i suoi medici e infermieri, i suoi volontari, gli operatori dei servizi sociali, gli amministratori tutti ha combattuto, sta combattendo con grande dignità e forza. Da tanto dolore, da tanta sofferenza deve nascere un futuro migliore: lo dobbiamo a tutti loro.
Lo dobbiamo anche alle singole famiglie che hanno pianto, a chi è in pena per un caro in ospedale, a chi, malato, è chiuso in casa senza neanche il conforto di un affetto vicino.
Certo, è così per tanti e in ogni angolo d’Italia, ma a Bergamo è più duro che altrove. E per questo ascoltare e vedere è stato importante.
Nell’Ospedale da campo, davanti ad Alpini, artigiani e volontari ai quali va la nostra immensa gratitudine, ho promesso che la ricostruzione del nostro Paese, superata questa tragedia, dovrà ripartire da un investimento più grande di risorse finanziarie sulla salute e sulla ricerca. E’ quello che abbiamo fatto fin dall’insediamento del nuovo Governo e dalla nomina del ministro
Speranza che già nell’ultima legge di Bilancio ha invertito il drammatico trend dei tagli.
Ma quello che è successo, che sta succedendo, ci insegna che dobbiamo fare di più. Che nessuno mai più dovrà pensare a risparmi sulla salute delle persone, che servono investimenti nel Welfare, per il benessere dei bambini e degli anziani che hanno pagato, questi ultimi, il prezzo più oneroso di un virus assassino che li ha spesso trovati soli e indifesi.
Quello che è successo, che sta succedendo, ci insegna che abbiamo fatto anche errori, che siamo arrivati con qualche ritardo in situazioni che sono precipitate anche soltanto per dilazioni di secondi. Abbiamo rimediato, stiamo rimediando.
Abbattere la burocrazia e ricostruire.
Ho guardato l’Ospedale da Campo, ho guardati gli Alpini, ho salutato Bergamo e…
Torneremo presto. La nuova Italia, la speranza di un futuro migliore, ripartirà da qui
Sandra Zampa
Sottosegretario alla Salute