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QS Edizioni - venerdì 20 dicembre 2024

Lavoro e Professioni

Coronavirus. L’appello dell’Anaao all’Iss: “Oltre 5.000 sanitari contagiati. Al personale sanitario servono Dpi adeguati”

immagine 25 marzo - "L'Iss non può prescrivere che un medico entri in un reparto Covid-19 per visitare pazienti trattati con ossigeno ad alti flussi, per lo più anziani, che magari si agitano, che si strappano maschere e mascherine, protetto solo da una maschera chirurgica". Così in una lettera indirizzata al presidente Iss Brusaferro, il segretario nazionale Anaao Carlo Palermo e la segretaria Anaao Piemonte Rivetti chiedono di reinserire la necessità di ricorso a mascherine con filtranti ffp2 o ffp3 per gli operatori in contatto con casi sospetti o confermati di covid-19.
È di ieri la notizia di altri due medici ospedalieri sottoposti ad intubazione a Torino. Oltre 5.000 operatori sanitari contagiati. Da qui l'appello del segretario nazionale Anaao, Carlo Palermo, e della segretaria Anaao Piemonte, Chiara Rivetti, in una lettera indirizzata al presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro, e al Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla necessità di ricorso a mascherine con filtranti ffp2 o ffp3 per gli operatori in contatto con casi sospetti o confermati di covid-19. 
 
Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata dall'Anaao al presidente dell'Iss e per conoscenza al Ministro della Salute.
Egregio Presidente, Caro collega,

oggi in un ospedale di Torino altri due medici ospedalieri sono stati sottoposti ad intubazione. Due chirurghi, a dirla tutta. All’ inizio, contavamo i medici che avevano avuto contatti stretti con pazienti COVID-19, poi i medici con tampone positivo. Ora di questi è impossibile tenere il conto. Ora contiamo i ricoverati, che sono oltre 20, solo medici ospedalieri, solo in Piemonte. 

Quando protestiamo per la carenza dei DPI, protestiamo con nella mente e nel cuore questi Colleghi.
Ma l’Istituto da Te diretto, caro Collega, non ci aiuta a difendere i sanitari. Perché parallelamente al progredire della carenza di dispositivi, ha ridimensionato le indicazioni di tutela. Prima erano indispensabili le mascherine filtranti, quelle chirurgiche non proteggevano. Ora, grazie ad una pedissequa lettura delle direttive OMS, l’ISS ci dice che le mascherine chirurgiche van benissimo, eccetto che per le procedure che generano aerosol. Le maschere filtranti non ci sono? Allora bene le chirurgiche, avanti tutta.

Ma l’OMS, cui l’ISS fa riferimento, detta regole valide per tutto il mondo. Deve definire dei livelli minimi di tutela, pensando anche ai paesi del terzo mondo dove in alcune realtà è difficile garantire perfino l’ ossigeno e prescrivere le FFP2 sarebbe follia. Non può, però, l’ISS applicare in Italia ciò che è stato pensato per aree flagellate da guerre o carestie. Non può prescrivere che un medico entri in un reparto COVID-19 per visitare pazienti trattati con ossigeno ad alti flussi, per lo più anziani, che magari si agitano, che si strappano maschere e mascherine, protetto solo da una maschera chirurgica.
Perché poi, a ruota, il Ministero si adegua. E le Regioni si adeguano. E le ASL si adeguano. C’è carenza di DPI, quindi vien facile adeguarsi.

E se noi chiediamo le mascherine FFP2 veniamo liquidati in malo modo, grazie al parere dell’ ISS. Quelle chirurgiche van benissimo.
Ma chi siamo noi? Noi siamo quelli che si ammalano facendo il proprio lavoro.
Ci siamo contagiati ad oggi in oltre 5.000. Chi lo dice? L’ISS. Che rileva anche che: “è evidente l’elevato potenziale di trasmissione in ambito assistenziale di questo patogeno".

Con questi numeri, e queste evidenze, Ti chiediamo di aiutare con urgenza il Ministro della Salute a reinserire con urgenza, in una legge o in una circolare, la frase che si leggeva a Febbraio nei documenti dell’ISS, ovvero: “Il personale sanitario in contatto con un caso sospetto o confermato di COVID-19 deve indossare DPI adeguati, consistenti in filtranti respiratori FFP2 (utilizzare sempre FFP3 per le procedure che generano aerosol)”, riportando la idoneità delle mascherine chirurgiche agli ambienti di lavoro non sanitario.

Che si riconvertano alla produzione di FFP2/ FFP3 alcune fabbriche. Che si azzeri la burocrazia per l’importazione. Che si faccia qualcosa, ma non ridurre le tutele.

Altrimenti duriamo poco più di una maschera monouso.

Confidiamo in una sollecita disponibilità,
Chiara Rivetti, Segretaria Anaao Piemonte
Carlo Palermo, Segretario Nazionale Anaao Assomed
25 marzo 2020
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