Nelle ultime settimane, per fronteggiare l'emergenza coronavirus che ha colpito pesantemente alcune zone del nostro Paese, i medici sono chiamati a lavorare non solo in condizioni spesso di precaria di sicurezza - non potendo sempre contare sugli adeguati dispositivi di protezione individuale - ma anche con turni di lavoro che vanno ben al di là dell'ordinario per sopperire alla carenza di personale.
A questo si aggiunge poi la possibilità di esser chiamati ad intervenire in discipline diverse da quelle di appartenenza, trovandosi così senza copertura assicurativa per possibile rivalsa da colpa grave. Insomma, oltre al danno anche la beffa. Da qui le pressanti proteste e richieste dei sindacati e dei Dg delle Asl di
Federsanità indirizzate al ministro della Salute,
Roberto Speranza. Richieste che potrebbero non rimanere inascoltate.
Sembra infatti che, proprio il Ministero della Salute, si sia impegnato con i medici per trovare una soluzione a questo problema. Allo studio la possibilità di inserire, come emendamento del Governo al Decreto "Cura Italia" attualmente all'esame del Senato, una sorta di 'moratoria' valida per tutto il tempo per il quale si protrarrà l'emergenza, grazie alla quale gli operatori verrebbero sollevati da ogni responsabilità, sia in ambito civile che penale (ad esclusione del dolo).
Per quanto riguarda in particolare la responsabilità civile, questo non si andrebbe a tradurre nell'impossibilità da parte del cittadino di chiedere un giusto risarcimento in caso di danno subito, quanto piuttosto in una chiamata in causa dell'Azienda. Le modalità sono ancora allo studio, tra queste anche la possibile attivazione di un Fondo ad hoc per i risarcimenti.
Giovanni Rodriquez