“È un episodio di gravità inaudita", ma si è trattato di “uso improprio della sostanza” e non c’è “allarme sanitario di nessun tipo”. Ad affermarlo una nota del ministro della Salute. Allertato il Centro antiveleni di Pavia per la gestione della scorta nazionale di antidoti.Nel centro clinico di Barletta sequestrato dai Nas “è stato utilizzato sorbitolo industriale, usato impropriamente in una soluzione per breath test, che serve per diagnosticare il malassorbimento intestinale. Allo stato non risulta alcuna contaminazione, come erroneamente riferito da notizie di stampa. Si è trattato quindi di uso improprio di sorbitolo (Sorbidex diluito con acqua del rubinetto) non medico, in un centro non autorizzato”. Ad affermarlo, una nota del ministero della Salute che fa il punto sul decesso della ragazza di 29 anni dopo che i medici di uno studio privato di Barletta le avevano somministrato del Sorbitolo.
Continuano le indagini sulla provenienza del prodotto usato e si resta in attesa delle analisi e dell'esame autoptico della giovane vittima, che forniranno risultati più precisi, ma il ministro della Salute, Renato Balduzzi, rassicura: “E' un episodio di gravita' inaudita, ma secondo le nostre informazioni non è tale da suscitare allarme sanitario di nessun tipo". Il Ministero della Salute invita comunque coloro che hanno effettuato acquisti di sorbitolo su internet a non farne uso e a richiedere prontamente l'intervento dei Carabinieri ai fini del campionamento e delle analisi. Mentre il Pronto soccorso dell'Ospedale di Barletta ha provveduto ad allertare il Centro antiveleni di Pavia, organo di consulenza tecnica del Ministero della salute per la gestione della scorta nazionale di antidoti.

Balduzzi si dice “vicino ai familiari della vittima e delle altre persone coinvolte”. Sono tre, infatti, le donne coinvolte nel caso di Barletta. Venerdì scorso “in Pronto soccorso la prima paziente arrivata è stata subito trattata con blu di metilene con rapido miglioramento della sintomatologia”, spiega il ministero della Salute. La seconda paziente ha subìto lo stesso trattamento clinico. La terza persona è deceduta sul posto per arresto cardiocircolatorio nonostante le manovre di rianimazione.
E’ in corso un’inchiesta che vede tre persone indagate per omicidio colposo e lesioni gravi dalla procura di Trani.
 

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