Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, salvo intese, il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro. Si tratta di una riforma lungamente attesa dal Paese, fortemente auspicata dall’Europa, e per questo discussa con le Parti Sociali con l’intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che di tutelare l’occupazione e l’occupabilità dei cittadini.
Il disegno di legge è il frutto del confronto con le parti sociali. Ne emerge una proposta articolata che, una volta a regime, introdurrà cambiamenti importanti, così sintetizzati nel comunicato srtampa di Palazzo Chigi (
vedi testo integrale):
1. Favorirà, anzitutto, la distribuzione più equa delle tutele dell’impiego, contenendo i margini di flessibilità progressivamente introdotti negli ultimi vent’anni e adeguando all’attuale contesto economico la disciplina del licenziamento individuale;
2. Renderà più efficiente, coerente ed equo l’assetto degli ammortizzatori sociali e delle relative politiche attive;
3. Introdurrà elementi di premialità per l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili;
4. Favorirà, infine, il contrasto più incisivo agli usi elusivi degli obblighi contributivi e fiscali degli istituti contrattuali.
Per ottenere questi risultati, il disegno di legge, sottolinea la nota del Governo, individua alcune macro-aree di intervento, 7 in tutto. Sono coinvolti gli istituti contrattuali, le tutele dei lavoratori nel caso di licenziamento illegittimo, la flessibilità e le coperture assicurative, i fondi di solidarietà, l’equità di genere e le politiche attive.