Revocare i commissari ad acta non presidenti di Regione in virtù della recente sentenza della Consulta che ha dichiarato illegittima l’incompatibilità, revisione del Dm 70/15 sugli standard ospedalieri con possibili deroghe per le piccole Regioni, medici a lavoro fino a 70 anni, possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo e contratti a tempo determinato anche per specializzandi a partire dal 2° anno. Queste alcune delle proposte di modifica al Patto per la Salute che all’unanimità le Regioni hanno inviato oggi a Mef e Salute.
Ma non è finita, nel documento inviato dalle Regioni sono contenute altre proposte su cui però non tutti i presidenti sono d’accordo. La prima riguarda lo spoils system per gli Enti vigilati: le Regioni di centrodestra sostanzialmente chiedono che le nomine siano concordate ma sul punto c’è la contrarietà di Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania.
Altra modifica su cui c’è dissenso è quello di considerare la Prevenzione come investimento e fuori dal calcolo della gestione ordinaria. In questo caso c’è il no di Toscana, Emilia Romagna e Lazio.
Ora la palla passa nuovamente a Mef e Salute, anche se le stesse Regioni dovranno comunque risolvere le questioni su cui ancora all'interno della Conferenza c'è dissenso. La scadenza del 31 dicembre però si avvicina e l'ultima data utile per siglare il Patto sembra essere quella del 18 dicembre, data in cui dovrebbe essere convocata la Stato-Regioni.
Luciano Fassari