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QS Edizioni - lunedì 25 novembre 2024

Governo e Parlamento

Decreto Fiscale. Passa emendamento su incremento tetto spesa personale Ssn fino al 15%. Aumenta del 2% limite per acquisti prestazioni da privato accreditato. E limite 65 anni manager Asl si calcola da firma incarico

di G.R.
immagine 2 dicembre - L'emendamento riformulato approvato ieri notte rivede il nuovo tetto per la spesa di personale introdotto dal Decreto Calabria. Nel triennio 2019-2021, i limiti di spesa sono incrementati annualmente di un importo pari, non più al 5% ma al 10% dell’incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente. Inoltre, qualora una regione abbia ulteriori oggettivi fabbisogni di personale, si potrà riconoscere un ulteriore incremento fino al 15%. Aumenta del 2% il tetto di spesa per acquisti di prestazioni da soggetti privati accreditati. Inseriti, infine, chiarimenti sul limite di età per Direttori sanitari e amministrativi Asl. IL TESTO
Nella notte arriva il via libera dalla Commissione Finanze alla riformulazione degli emendamenti identici, 45.13 e 45.15, a firma Elena Carnevali (PD) e Rossana Boldi (Lega), che rivede il nuovo tetto di spesa per il personale fissato dal Decreto Calabria. In sostanza si riconosce, per il triennio 2019-2021, che i limiti di spesa possano essere incrementati annualmente, a livello regionale, di un importo pari, non più al 5% ma al 10% dell’incremento del Fondo sanitario regionale rispetto all’esercizio precedente. Inoltre, qualora una regione abbia ulteriori oggettivi fabbisogni di personale, valutati congiuntamente dal Tavolo tecnico per la verifica adempimenti e dal Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Lea si potrà riconoscere un ulteriore incremento fino al 15%.
 
Inoltre, per l'acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati per l'assistenza specialistica ambulatoriale e per l'assistenza ospedaliera, si interviene sul Dl 95/2012, rideterminando, a decorrere dal 2020, il limite di spesa nel valore della spesa consuntivata nell'anno 2011, fermo restando il rispetto dell'equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale. Ricordiamo che questo tetto era attualmente fissato al valore della spesa del 2011, ridotto del 2%. Questo aumento dovrebbe tradursi in un incremento della spesa per gli acquisti di prestazioni dal privato accreditato per un valore di circa 150 milioni.
 
L'approvazione di questo emendamento era propedeutica anche alla firma del nuovo Patto per la Salute attesa nei prossimi giorni. 
 
"Sul personale della sanità arriva finalmente una terapia d’urto e di questo ne siamo fieri - dichiara Elena Carnevali, capogruppo dem in Commissione Affari Sociali alla Camera - L’approvazione dell’emendamento del Partito Democratico della commissione Affari sociali e Sanità a mia prima firma pone fine alla stretta sulle assunzioni che ha penalizzato il Ssn e realizza il cambiamento fondamentale per l’approvazione del nuovo Patto per la salute. L’aumento del tetto di spesa per il personale dal 5 al 10% nel triennio 2019-2021 corrisponde ad un incremento di 200 milioni di euro, quattro volte in più di quanto era stato previsto nel cosiddetto Decreto Calabria.  Inoltre l’inserimento della possibilità per le Regioni di raggiungere il tetto del 15%, garantendo l’equilibrio economico finanziario, traccia la strada verso il riconoscimento di quell’autonomia differenziata che coniuga l’interesse generale di unità nazionale con la valorizzazione delle capacità delle Regioni. Un grande salto in avanti, con fatti concreti e non con un’inutile propaganda. Un passaggio storico che archivia definitivamente la stagione dei tagli in sanità, visti i due miliardi in più sul fondo sanitario 2020. Finalmente si torna a investire sull’architrave del sistema sanitario che sono i suoi professionisti e si pone fine al depauperamento che ha messo a rischio l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e la fuga di medici e del personale sanitario dagli ospedali e dai servizi".
 
Al comma 1-quater, poi, l'emendamento interviene anche sul limite di età per i direttori sanitari e direttori amministrativi delle Asl, disciplinata dal Dlgs 502/92. Più nel dettaglio, viene rivisto il comma 7 dell'articolo 3 specificando che, queste due figure, non debbano aver compiuto il sessantacinquesimo anno di età al momento del conferimento dell'incarico. Questa modifica si è ritenuta necessaria per evitare, come avveniva in alcune regioni, un'interpretazione più restrittiva della vecchia norma che prevedeva la decadenza dall'incarico al compimento dei 65 anni.
 
Giovanni Rodriquez
 
2 dicembre 2019
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