“Sosteniamo la scelta di cercare di velocizzare l’iter del Patto per la salute e condividiamo in pieno l’azione del ministro della Salute Roberto Speranza e dalle Regioni nel voler “liberare” l’assistenza ai cittadini da briglie troppo strette volute dal MEF: L’articolo 32 della Costituzione non può essere piegato da conti ragionieristici”.
Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, in particolare apprezza gli indirizzi del Patto a velocizzare le procedure che consentano di investire a livello locale i fondi destinati al miglioramento dell’assistenza.
“Tuttavia, sottolinea Scotti, non possiamo rischiare che le buone intenzioni restino tali, servono gli atti che consentano in concreto di rendere i soldi stanziati realmente spendibili in tempi rapidi per i nostri assistiti e siamo già in ritardo. Il rischio - per dirla in parole povere - è quello che gli stanziamenti restino solo virtuali, frenati dai tempi biblici di una burocrazia procedurale spesso complicata anche da difetti di efficienza”.
“Quanto disposto dall’articolo 55 della Legge di Bilancio - dice Scotti - è un esempio. L’impalcatura legislativa che nelle intenzioni potenzierà l’assistenza fornita dai Medici di Famiglia rischia di restare solo uno scheletro se non corroborata da procedure snelle. Allo stato attuale, infatti, anche la più virtuosa delle regioni non riuscirà a completare le procedure di spesa prima di 18 mesi. Il rischio è che un’azione meritoria diventi solo motivo di maggiori diseguaglianze”.
Il messaggio è chiaro, “serve una collaborazione fattiva del Ministero dell’Economia e delle Finanze affinché si finalizzi quanto imbastito dal Ministero della Salute e in questo senso ci appelliamo anche all’attenzione del Presidente del Consiglio Conte, poiché riteniamo questa un azione di Governo. In questo senso FIMMG condivide in pieno l’invito arrivato in questi giorni da Cittadinanzattiva per voce del suo segretario generale Antonio Gaudioso”.
“Siamo d’accordo che il Patto per la salute - ribadisce il leader della FIMMG - costituisca una grande opportunità e che non possa essere sprecata per eventuali divergenze di vedute tra ministeri. Altro tema caldo, sul quale la FIMMG chiede maggiore chiarezza è quello della Formazione, tema ancora non pienamente espresso nonostante i richiami di Legge nel Patto per la Salute.
“Cosa ne è stato del dibattito sulle attività professionalizzanti previste dalla Balduzzi per i medici in formazione specifica in Medicina Generale? Oggi il combinato disposto del decreto semplificazioni e del decreto Calabria già applicata nella pretesa di settembre u.s., mette i giovani medici di medicina generale in formazione, nella condizione di avere incarichi diretti, ma nulla si dice rispetto al fatto che l’attività conseguenti a questi incarichi potrebbero avere valore come crediti formativi. E se la risposta fosse sì, perché mai non dovrebbero avere valore formativo anche le sostituzioni o gli incarico provvisori come previsti e compatibili per Legge. Questo è un tema che da anni aspetta una risposta dal Patto per la salute, ma che anche questa volta sembra rimanere lettera morta, e qui rimane una domanda perché facciamo le Leggi se poi non le applichiamo con gli atti da queste stesse Leggi richiamate?”.