"Il mio programma è la Costituzione. Allora culture politiche diverse, dopo il fascismo e la Resistenza, trovarono una sintesi altissima. Quello è il faro da seguire. Articolo 32, 'La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti'". A ribadirlo è il neo ministro della Salute,
Roberto Speranza, in un'intervista al
Corriere della Sera.
"La qualità della sanità indica il livello di civiltà di una nazione. Dobbiamo garantire il diritto alla salute, indipendentemente dalla Regione in cui si vive e dalle condizioni economiche. Difenderò con tutte le energie l’universalità del sistema sanitario - aggiunge il ministro -. La grande sfida è l’accesso di tutti a cure di qualità, in un tempo in cui la popolazione invecchia e le innovazioni tecnologie e farmaceutiche sono sempre più avanzate. Questo significa superare l’attuale carenza di medici e infermieri nel sistema sanitario pubblico. Nei prossimi 5 anni ci sarà un picco dei pensionamenti che aggraverà il problema".
Quanto all'ipotesi di abolizione del superticket, Speranza spiega che le risorse potrebbero essere trovate grazie ad una nuova politica espansiva in UE: "La frenata della Germania è il segnale che l’Europa deve cambiare radicalmente la sua politica economica. L’autorevolezza di Conte e il ruolo di Gentiloni possono aprire il varco per nuova stagione, come indicato dal presidente Mattarella".
Sui lavori in corso per il regionalismo differenziato, il neo ministro sottolineaa come "la qualità della sanità indica il livello di civiltà di una nazione. Dobbiamo garantire il diritto alla salute, indipendentemente dalla Regione in cui si vive e dalle condizioni economiche. Difenderò con tutte le energie l’universalità del sistema sanitario".
Altro tema caro a Speranza, e già rilanciato lo scorso anno in un Ddl a sua prima firma, è quello legato all'assunzione di nuovo personale per la sanità: "La grande sfida è l’accesso di tutti a cure di qualità, in un tempo in cui la popolazione invecchia e le innovazioni tecnologie e farmaceutiche sono sempre più avanzate. Questo significa superare l’attuale carenza di medici e infermieri nel sistema sanitario pubblico. Nei prossimi 5 anni ci sarà un picco dei pensionamenti che aggraverà il problema".
Infine, in tema di spending review, ha così allontanato ogni ipotesi di 'contributo' da parte della sanità: "Le risorse messe nella sanità sono un investimento sulla vita delle persone, non possono essere banalmente considerate spesa pubblica".