“Mi fa piacere constatare che le mie obiezioni sulla questione relativa alle norme sulle liberalizzazioni delle farmacie che non possono essere trattate alla stregua di una comune legge che disciplina il libero commercio e l'invito ad un uso meditato della penna del legislatore – obiezioni che mi hanno procurato non pochi dileggi in alcune trasmissioni televisive - trovino oggi l'autorevole riscontro in una recente sentenza del Tar Campania”. Commenta così il senatore del Pdl Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione Sanità di Palazzo Madama, la decisione di un Giudice del Tar Campania di rigettare il ricorso di un farmacista che avanzava la richiesta di poter derogare ad orari e turni stabiliti per legge, in modo da poter aprire la sua farmacia anche 24ore su 24 e, quindi, di effettuare il turno notturno in maniera volontaria e permanente.
“Il dispositivo della sentenza - afferma d’Ambrosio Lettieri - reca una motivazione assai eloquente: ‘....
.le misure restrittive normativamente imposte, appaiono le uniche in grado di continuare ad assicurare una concorrenza diffusa su tutto il territorio, a vantaggio e non a detrimento dell'utenza....’. Insomma, le liberalizzazioni sono un mezzo e non un fine: l'ho già sostenuto in numerosi articoli, come negli interventi nelle sedi parlamentari e lo confermo. Gli obiettivi da raggiungere sono la migliore efficienza dei servizi, la maggiore occupazione sopratutto per i giovani e una sana competizione tra modelli economici omogenei che possa consentire ai cittadini di ritrovarsi in tasca un po’ di euro in più”.
“E tuttavia è necessario essere prudenti”, stigmatizza il segretario della Commissione Sanità. “Ci sono alcuni settori, come quello delle farmacie, nei quali gli eccessi finirebbero per pregiudicare i livelli di efficienza e di qualità dei servizi. Poiché il decreto sulle liberalizzazioni prevede la facoltà di apertura delle farmacie anche in orari diversi da quelli obbligatori, il mio reiterato monito alla prudenza è oggi avvalorato dalla sentenza di cui sopra”.
“Morale – conclude il senatore - se l'obiettivo del legislatore deve essere quello di garantire ai cittadini servizi migliori, si faccia attenzione perché si corre il serio rischio che si raggiunga il risultato esattamente opposto”.