Farmaci, dispositivi medici, servizi di pulizia, servizi di ristorazione, servizi di lavanolo. Se si applicassero i prezzi di riferimento si potrebbero risparmiare fino a 700 mln di euro. È quanto stima l’Autorità anticorruzione nella Relazione annuale al Parlamento dell’Anac presentata oggi dal presidente
Raffaele Cantone.
“Sulla base di stime indicative – si legge -, i risparmi potenziali complessivi derivanti dall’applicazione di tutti i prezzi pubblicati sono stimati in circa 700 milioni di euro. Nella tabella di seguito riportata, viene indicato il dettaglio dei risparmi annuali potenziali, derivanti dall’applicazione dei prezzi pubblicati in cinque settori sanitari”.
Ma non solo nella relazione si parla anche di whistleblowing. “Dall’analisi della serie storica dei dati statistici, che inizia nell’anno 2014 fino all’anno 2018 risulta evidente la crescita esponenziale delle segnalazioni whistleblowing inviate all’ANAC nel periodo considerato; ciò riguarda soprattutto il 2018, anno in cui è entrata in funzione la piattaforma informatica dove le segnalazioni sono state 783 rispetto alle 364 del 2017”.
“Ovviamente – rileva l’autorità - non tutte le segnalazioni pervenute all’Autorità ineriscono ritorsioni conseguenti la denuncia di condotte illecite da parte del whistleblower (dipendente che segnala illeciti) , nel senso che molte segnalazioni hanno ad oggetto esclusivamente fatti illeciti di cui il dipendente pubblico è venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro
Dal punto di vista territoriale, si rileva che nell’anno 2018 la maggior parte delle segnalazioni sono state acquisite come provenienti dal sud (42%) seguito dal nord Italia (32%).
Relativamente all’organismo nel cui ambito è effettuata la segnalazione, per l’anno si registra una prevalenza di denunce provenienti dagli enti territoriali (37,1%) , seguiti dalle amministrazioni ed enti pubblici in generale (16,9%), nonché dalle aziende sanitare e ospedaliere (14,8%).
“Così come negli anni precedenti – rileva l’Anac - , si continua a rilevare l’impegno dei dipendenti pubblici nel contribuire all’emersione dei fenomeni corruttivi Il settore privato destinatario della legge, invece, risente ancora di una certa reticenza, verosimilmente per un minore assetto di tutele o per processi decisionali da attivare meno facilmente individuabili oppure per una ancora incompleta consapevolezza del denunciante della propria legittimazione ad agire”.
Circa la tipologia delle condotte illecite censurate, si osserva che la prevalenza di esse (19,84%) sia ascrivibile a condotte di maladministration, con ricadute penali qualora si configurino fattispecie criminose quali l’abuso di potere; il 17,72% riguarda affidamenti illegittimi; il 15,34%, l’adozione di misure discriminatorie da parte dell’amministrazione a seguito di segnalazione di illecito.