Sarà l’Italia ad ospitare l’evento globale dell’edizione 2020 del World Blood Donor Day, celebrato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno il 14 giugno. L’Organizzazione mondiale della sanità ha infatti comunicato che la candidatura, avanzata lo scorso dicembre da ministero della Salute, Centro nazionale sangue e Associazioni e Federazioni di donatori è risultata vincitrice, con il nostro Paese che succederà al Ruanda, vincitore di quest’anno. Lo rende noto il Ministero della Salute.
Il World Blood Donor Day è stato istituito nel 2004 per opera dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale, della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS/IFBDO) e della ISBT, International Society of Blood Transfusion.
“L’Oms ha apprezzato l’autorevolezza e l’efficacia della proposta italiana - dichiara il ministro della Salute,
Giulia Grillo -. L’assegnazione dell’evento globale è un riconoscimento alla qualità del nostro sistema sangue e alla generosità dei nostri donatori, che insieme riescono a garantire l’autosufficienza all’Italia sia per gli interventi urgenti che per migliaia di pazienti che dipendono quotidianamente dalle trasfusioni e dai medicinali plasmaderivati. Sarà anche l’occasione per promuovere in tutto il mondo il modello del sistema sangue italiano che grazie alla donazione volontaria, anonima, non remunerata, responsabile e periodica garantisce terapie salvavita a tutti i pazienti che ne hanno necessità. Il successo arriva a pochi giorni dall’approvazione da parte dell’Oms della risoluzione italiana sui farmaci, ed è un segno ulteriore della considerazione di cui gode il nostro Paese per le politiche della salute”.
“L’iniziativa – scrive il Ministero della Salute - , coordinata dal Centro nazionale sangue, ha ricevuto l’appoggio delle principali associazioni di pazienti e società scientifiche nell’ambito della medicina trasfusionale e delle malattie del sangue. La nazione vincitrice realizzerà la campagna di comunicazione ufficiale dell’Oms e organizzerà eventi scientifici, celebrativi e di promozione della donazione con la partecipazione di una delegazione dei dirigenti dell’Organizzazione. Il prossimo 14 giugno avverrà il ‘passaggio di consegne’ con la cerimonia dello scambio delle bandiere a Kigali, al termine della celebrazione del WBDD 2019”.
“La candidatura per la Giornata Mondiale ha impegnato tutti gli attori del sistema, dal ministero della Salute ai volontari e ai pazienti e alle società scientifiche di settore- sottolinea
Giancarlo Liumbruno, Direttore generale del Cns -. La vittoria dell’Italia è un'occasione importante per promuovere ulteriormente la cultura del dono, che è una delle nostre eccellenze”.
Il Ministero evidenzia poi come “il sistema sangue italiano, che a differenza di altri paesi si basa totalmente sulla donazione volontaria e non remunerata, conta al momento oltre 1,7 milioni di donatori, di cui 1,3 periodici e oltre 300mila alla prima donazione. Il numero di donazioni è stato di poco superiore ai 3 milioni con un’incidenza sulla popolazione di circa 50 per ogni mille abitanti. In media si parla di una donazione di sangue ogni 10 secondi che consente di trasfondere circa di 1.745 pazienti al giorno e di trattare con medicinali plasmaderivati migliaia di persone al giorno”.
“Poter ospitare la Giornata Mondiale – affermano
Gianpietro Briola, Aldo Ozino Caligaris,
Sergio Ballestracci e
Paolo Monorchio, rispettivamente presidenti nazionali di AVIS, FIDAS, FRATRES e referente nazionale sangue della CRI - rappresenta un legittimo ringraziamento ai 1,7 milioni di donatori volontari, che attraverso la cultura della solidarietà e la donazione volontaria, associata e non remunerata garantiscono ogni giorno l’assistenza ai pazienti”.