Nonostante l’esito delle regionali in Piemonte, dove ha vinto la coalizione di centrodestra, a quanto si apperende le Regioni confermano
Antonio Saitta come loro proposta per la presidenza Aifa, che ricordiamo è vacante da ormai 9 mesi, anche a causa di uno tira e molla con il Ministro della Salute,
Giulia Grillo, che il nome di Saitta non lo ha mai digerito.
Ma nonostante tutto sono molti gli assessori, sia di centrodestra che di centrosinistra che insistono sull’ex assessore alla sanità del Piemonte. “È una figura di esperienza anche per quanto riguarda la sua capacità dl raccordo tra le varie regioni”, si sussurra da via Parigi dove si ricorda poi come da Grillo “non sia mai arrivato un no secco a Saitta ma ci è stata solo chiesta una riflessione in più”.
Intanto, lo stallo potrebbe però paralizzare l’attività del Cda anche perché sono ormai imminenti le dimissioni annunciate da
Sergio Venturi, per cui il Cda non avrebbe il numero legale per ratificare i provvedimenti. Insomma la partita sulle nomine, se non sciolta a breve, potrebbe anche paralizzare l’Agenzia.
Ma non è finita qui dalle Regioni arrivano anche perplessità sull’emendamento al Decreto Calabria che vorrebbe istituire le figure del Direttore amministrativo e del Direttore tecnico-scientifico. “Non servono – dicono gli assessori – anche perché già c’è un direttore generale che dovrebbe essere un esperto”.
Nell’attesa che la matassa si sbrogli si dovrebbe sbloccare a breve anche la successione di Saitta al vertice della commissione Salute delle Regioni dove in pole c’è l’assessore del Veneto
Manuela Lanzarin. E sullo sfondo c’è poi molta attesa sul destino di
Stefano Bonaccini alla presidenza della Conferenza dato che ormai le Regioni a guida centrodestra sono in gran maggioranza.
L.F.