Ulteriore impulso alle attività di Agenas è stato conferito dal Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 35 avendo previsto all’articolo 8 in capo ad AGENAS uno specifico supporto al Commissario ad acta e ai Commissari straordinari della Regione Calabria. Il valore aggiunto di tale mandato è quello di consentire all’Agenzia di potenziare il proprio contingente di risorse professionali, con oneri a proprio carico, per rendere ancora più incisivo l’intervento di supporto statale, attraverso un proprio ente tecnico la cui mission istituzionale coincide con tali attività. Ne è prova il fatto che AGENAS da anni ha specializzato il proprio personale nei settori dell’analisi, valutazione, controllo e monitoraggio delle performance sanitarie, anche con riferimento alla trasparenza dei processi interessati anche dall’intervenuto decreto legge”.
È quanto ha evidenziato
Beatrice Borghese, Dirigente dell’Ufficio “Analisi e monitoraggio delle performance dei servizi sanitari a supporto del Ministero della salute, delle regioni e degli Enti del SSN durante l’audizione informale di AGENAS in commissione Affari sociali sul Decreto Calabria.
“A tal proposito – evidenzia l’Agenzia - sono già in corso le interlocuzioni con la struttura commissariale e la struttura regionale al fine di acquisire le strategie di intervento di competenza commissariale, nonché di condividere gli obiettivi prioritari su cui AGENAS potrà rafforzare il proprio intervento a supporto di Stato e Regione. Il decreto legge interviene, infatti, a completare un percorso strutturato sia sul piano normativo che delle azioni effettivamente poste in essere in favore delle Regioni e delle aziende in difficoltà, apportando un concreto contributo volto a rafforzare, in tale quadro emergenziale, il ruolo dell’Agenzia, tenuto conto del patrimonio conoscitivo, di competenze, tecniche e professionali nel tempo maturato in tema di organizzazione sanitaria e di monitoraggio dei relativi processi”.
“In questo contesto – precisa - non è stata, infatti, trascurata dal Legislatore l’esigenza di dover operare anche gli investimenti di risorse professionali necessari per potenziare il suddetto intervento con oneri a valere sul bilancio dell’Agenzia. Anche in questo contesto, l’Agenzia provvederà a favorire interventi volti a trasferire alla Regione tutti gli strumenti nella propria disponibilità necessari a completare il percorso che consenta di rendere la struttura regionale autonoma nelle funzioni di programmazione, analisi, valutazione e controllo che le sono proprie, anche tenuto conto del fatto che gli interventi emergenziali per la loro natura provvisoria impongono comunque un maggiore impegno dei centri di responsabilità regionali i quali dovranno, al termine dell’intervento, mantenerne e consolidarne i risultati ottenuti”.
“Tra l’altro – rimarca - nel corso di una recente riunione con il subcommissario
Thomas Schael è stato chiesto dalla struttura commissariale e dalla Regione, entrambe presenti all’incontro, di verificare la presenza e in quale misura delle società di consulenza esterne nell’ambito delle attività di supporto relative ai piani di rientro, così da qualificare meglio anche gli interventi della stessa Agenzia”.
“Per quel che concerne – precisa - la sollevata questione di contesto relativa ai fenomeni corruttivi che si oppongono alle azioni di cambiamento ed alla messa in trasparenza dei processi organizzativi, l’AGENAS supporterà, come già operato in altri ambiti territoriali, il Commissario ad acta e i Commissari straordinari nella individuazione ed implementazione di specifiche misure di prevenzione del rischio corruttivo, oltre alle misure organizzative già in corso di implementazione che di per sé incidono sulla virtuosità del sistema e, quindi, nella rimozione di sacche di inefficienza o di cattiva gestione che spesso costituiscono l’humus in cui si annidano tali fenomeni. Anche su questo fronte l’Agenzia metterà a disposizione gli strumenti e le metodologie messe a punto grazie al costante lavoro svolto con ANAC dal 2014 ad oggi. Anche il suddetto intervento richiederà il necessario raccordo tra il livello regionale e quello aziendale nel presupposto che gli interventi condotti nei singoli contesti territoriali possano trovare corrispondenza nella programmazione strategica regionale e, quindi, pieno sostegno delle istituzioni”.