A scrutinio terminato la Lega conquista il podio di primo partito italiano con il 34,3% dei voti ribaltando di fatto gli attuali equilibri con il partner di Governo. Il M5S si ferma infatti al 17% contro il 32,7 delle politiche del 2018 e il 21,2 delle precedenti elezioni europee.
La volata di
Salvini è probabilmente da scrivere nei guiness dei primati. Sia rispetto alle precedenti europee, quando la Lega aveva preso solo il 6,2% ma anche rispetto alle politiche del 2018 che registrarono per la Lega il 17,4%. Con queste elezioni Salvini raddoppia quasi i voti e conquista la fiducia di oltre 9 milioni di italiani.
L’altro risultato eclatante è il crollo dei 5 Stelle, da leggere insieme al sorpasso ai loro danni da parte del PD di
Zingaretti che esce bene dalla sua prima prova al voto nazionale.
Con il 22,7% pari a circa 6 milioni di voti il Partito Democratico può tornare a respirare e a porsi a tutti gli effetti come l’unica grande opposizione a questo Governo.
Per i Cinque Stelle di
Di Maio si apre da stamattina una fase difficile sia per il destino del Movimento che per il suo ruolo all’interno del Governo dove i rapporti di forza si sono appunto ribaltati a favore della Lega che ora avrà i numeri alle spalle (degli italiani anche se non ancora dei parlamentari nazionali) per imporre la sua agenda.
Dopo questi tre partiti, gli unici a superare lo sbarramento del 4% e a portare propri rappresentanti a Bruxelles sono Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Il partito di
Berlusconi non riesce però a raggiugere quella soglia agognata a due cifre del 10% che era indicata dai più come indispensabile per arginare l’avanzata di Salvini nel campo del Centro Destra italiano. Gli azzurri si fermano infatti all’8,8%, incalzati da Fratelli d’Italia che arriva al 6,5% con una buona affermazione sia rispetto alle politiche che alle ultime europee, quando il partito di
Giorgia Meloni si era fermato al 3,7% e non aveva neanche superato la soglia di sbarramento.
Destino occorso quest’anno a tutti gli altri partiti italiani in lizza, compresa + Europa di
Emma Bonino, che con risultati inferiori al 4% restano fuori dal Parlamento europeo.