“Oggi è la Festa del Lavoro, il fondamento della nostra Repubblica. Ed ecco perché oggi il mio pensiero va a tutti i lavoratori del Servizio sanitario nazionale e, in particolare, ai giovani professionisti, medici, infermieri, OSS, a chi è impiegato in condizioni di precariato, e a tutte le professionalità che compongono il nostro Ssn. Non esiste la sanità di serie A e quella di serie B. Il tema del lavoro nel servizio sanitario nazionale è sparito per anni dalle agende della politica e oggi paghiamo un conto molto salato”. È quanto scrive il Ministro della Salute,
Giulia Grillo su facebook.
“I nostri professionisti – prosegue - lavorano duramente e con passione e garantiscono in tutto il Paese servizi e cure anche dove vi sono grossi problemi causati dalle carenze degli organici provocate da chi per troppi anni ha trascurato la nostra sanità, considerandola un bancomat o applicando solo la logica dei tagli e dei conti ragionieristici. Sono ministro da meno di un anno, e ho avuto modo di rendermi conto di persona di come la sanità funzioni nelle diverse Regioni. Ho stretto mani, incrociato sguardi e parlato con chi opera nelle strutture di eccellenza e chi combatte nei contesti più difficili. Per me ognuno va ascoltato, a ognuno dobbiamo dare risposte serie”.
Il Ministro rileva poi come “dopo stagioni di immobilismo, abbiamo avviato una seria lotta al precariato. Ho preteso che si riaprissero le assunzioni, modificando quella norma che da dieci anni bloccava la stabilizzazione di nuovi lavoratori nel sistema, creando eserciti di precari, assunti per sopperire ai vuoti. Ora le Regioni, anche quelle più in difficoltà, possono tornare ad assumere da subito. Basta fare risparmi sulla pelle di chi lavora”.
“I nostri operatori della salute – rimarca Grillo - vanno ascoltati e sostenuti, ma dobbiamo avere la forza di cambiare le regole che non sono più adatte al tempo che viviamo. Serve un ricambio generazionale che non si può più rinviare. La nostra idea è un percorso di formazione-lavoro per i giovani medici per inserire linfa nuova nel Ssn. E sulla medicina generale lo abbiamo già fatto, abbiamo dato il via a un percorso di formazione lavoro e va fatto anche per le specializzazioni, basta dicotomia tra chi lavora e chi si sta formando dopo la laurea, ci siamo impegnati per dare risposte serie in una situazione di emergenza senza prescindere da criteri di competenza”.
“Questo – conclude - significherà un rilancio del ruolo dei nostri professionisti che finora sono stati illusi, decantati solo a parole, ma mortificati nei fatti. Anacronisticamente trattenuti in una condizione di eterni studenti. Vorrei dire a ogni dipendente che farò e sto facendo il possibile. I frutti li vedremo presto. La sanità deve cambiare nel segno della legalità e della valorizzazione delle competenze e del merito. Buon 1° maggio a tutti”.