Arriva in Parlamento il Documento di economia e finanza approvato la scorsa settimana dal Governo. Nella giornata di oggi è stato pubblicato il dossier elaborato dal Servizio di Bilancio della Camera che fa il punto sia sui numeri che sulle azioni da dover intraprendere nei prossimi anni. In particolare, per quanto rigurada la sanità, si inizia a dire che, nel 2018, la spesa sanitaria corrente del Conto economico consolidato relativo alle istituzioni delle PA è risultata pari a circa
115,4 miliardi di euro, in crescita dell'
1,6% rispetto ai 113,6 miliardi di euro registrati nel 2017.
Tra le singole componenti di spesa il Def evidenzia come la
spesa per i redditi da lavoro dipendente è pari a circa
35,5 miliardi, in aumento del
2,4% rispetto al 2017. "Tale dinamica - si spiega - è imputabile all’aumento connesso al rinnovo contrattuale per il personale del comparto. Sul 2018, oltre all’onere di competenza dell’anno, ricadono, infatti, anche i costi degli arretrati previsti per il 2016 e il 2017. L’incremento della spesa è comunque attenuato dai perduranti effetti positivi derivanti dagli strumenti di governance del settore sanitario introdotti dagli Accordi Stato-Regioni intervenuti in materia, incentrati principalmente sul blocco del turnover in vigore nelle regioni sotto piano di rientro, sulle politiche di contenimento delle assunzioni messe in atto autonomamente dalle regioni non sottoposte ai piani di rientro e sugli automatismi introdotti dalla legislazione vigente in materia di rideterminazione dei fondi per i contratti integrativi in relazione al personale dipendente cessato".
La
spesa sanitaria del 2019 è prevista pari a
118,06 miliardi, con un tasso di crescita del
2,3%. Per i
redditi da lavoro dipendente un livello di spesa pari a
36,5 miliardi, "scontando il completamento dei rinnovi contrattuali del triennio 2016-2018 e l'applicazione delle altre disposizioni in materia di rinnovi contrattuali, la riduzione delle risorse destinate trattamento accessorio definita dalla legislazione vigente, nonché i potenziali effetti derivanti dalle disposizioni di riforma del sistema pensionistico", si spiega nel dossier.
Nel
triennio 2020-2022, la spesa sanitaria è prevista crescere ad un tasso medio annuo dell’
1,4% (quindi più lentamente che nel 2018), mentre il Pil nominale crescerebbe in media del 2,5%. Ne deriva che il rapporto fra la
spesa sanitaria e Pil decresce e si attesta, alla fine dell’arco temporale considerato, ad un livello pari al
6,4%.
In tema di sanità, il Documento amplia e dà conto dei contenuti degli interventi di Governo già illustrati nella Nota di aggiornamento del Def, ribadendo le criticità di medio-lungo periodo tra le quali l’invecchiamento demografico e l’evoluzione della domanda dei servizi sanitari, l’erogazione dei Lea in modo uniforme sul territorio nazionale, l’integrazione tra sistemi sanitari e assistenza sociale, la promozione della prevenzione sanitaria e l’innovazione tecnologica.
Le azioni da intraprendere per risolvere queste criticità riguardano, in particolare, alcuni ambiti di seguito esaminati.
Le politiche del personale
"Si conferma l’intervento riguardante una più adeguata individuazione dei fabbisogni del personale in base alla recente normativa sul pubblico impiego che ha introdotto la pianificazione triennale (D.Lgs. 75/2017). L’
aggiornamento dei parametri di spesa per il personale sanitario, diretto a garantire i livelli essenziali di assistenza attraverso lo
sblocco del turnover, è contenuto nel c.d. DL crescita".
E’ inoltre previsto il completamento dei processi di assunzione e stabilizzazione del personale e l’aumento delle borse di studio per formare i medici specialisti e di medicina generale, oltre che una modifica della normativa in materia di dirigenza sanitaria innovata già nel 2016. "L’ultima legge di bilancio - si ricorda nel dossier - ha previsto un incremento degli stanziamenti (da 22,5 milioni per il 2019 fino ad arrivare a 100 milioni annui a decorrere dal 2023 per complessivi 330 milioni nel quinquennio) allo scopo di prevedere un aumento annuo stimato di
900 nuovi contratti relativi a borse di specializzazione medica (comma 521) ed un
incremento di 10 milioni, come limite di spesa, a decorrere dal 2019, delle disponibilità vincolate sul Fsn per l'attivazione di ulteriori
borse di studio per la formazione specifica di MMG (comma 518). A quest’ultimo proposito, recentemente il DL. n. 135/2018 cd. Semplificazioni (L. 12/2019), ha introdotto, in via transitoria fino al 2021, la possibilità di assegnare incarichi di MG ai medici iscritti al relativo corso di formazione specialistica (quindi con il solo titolo della laurea) in base al fabbisogno regionale rilevato e subordinatamente al rispetto delle graduatorie regionali dei medici in possesso del diploma di medicina generale".
La governance della spesa sanitaria
Il Programma richiama i due documenti prodotti dal
Tavolo tecnico di lavoro sui farmaci e sui dispositivi medici: il primo, volto a elaborare proposte concrete per garantire trasparenza ed efficienza della spesa farmaceutica, il secondo su strumenti innovativi per la gestione ed il controllo della spesa per dispositivi medici. Un cenno è fatto anche al Tavolo dei Soggetti Aggregatori di cui al Dpcm 14 novembre 2014 per la specifica definizione delle categorie merceologiche sanitarie. Con riferimento al campo di ricerca farmacologica, sono stati infine individuati i componenti del gruppo
nuove tecnologie CAR-T per la cura di alcuni tumori del sangue. "A quest’ultimo riguardo, si segnala il finanziamento previsto dalla legge di bilancio (comma 523), pari a 5 milioni di euro, per la rete oncologica cui fanno parte istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCSS) impegnati nello sviluppo di questo tipo di nuove tecnologie".
Innovazione e ricerca in campo sanitario
Si richiama l’intesa in Conferenza Stato-Regioni concernente l’istituzione dell’
Anagrafe Nazionale dei Vaccini e l’implementazione del
Fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni "volto a consentire l’interconnessione dei sistemi informativi del Ssn per tracciare il percorso seguito dal paziente presso le strutture sanitarie e i livelli assistenziali forniti. Ulteriore obiettivo è l’estensione anche al settore veterinario del sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali ad uso umano".
Monitoraggio, aggiornamento e attuazione dei Lea
"Al fine di garantire l’attuazione dei Livelli Essenziali e del relativo monitoraggio consentendone l’erogazione nell’ambito delle attività ospedaliere a rischio di interruzione (in particolare per la parte medicina di emergenza e medicina generale), si richiama il sopracitato intervento normativo in materia di fabbisogni del personale del SSN e di accesso alla professione medica. Di tali fabbisogni si terrà conto nella prossima sottoscrizione, prevista dalla citata legge di bilancio 2019 (comma 515) entro il termine - ormai scaduto - del 31 marzo, del nuovo Patto per la Salute 2019-2021 da concordare con le regioni (passaggio necessario per queste ultime ad ottenere l’incremento del fabbisogno sanitario per gli anni 2020 e 2021 rispetto al livello del 2019)", si legge nel dossier.
L’attuazione dei Lea dovrà inoltre essere garantita attraverso gli aggiornamenti del Programma nazionale Esiti e del Piano nazionale delle Cronicità per uniformarne l’erogazione nelle diverse regioni, oltre che mediante un futuro regolamento volto ad individuare gli standard qualitativi e strutturali dell’assistenza territoriale. Con riferimento all’
assistenza ospedaliera, si ricorda il Decreto 70, che ne definisce gli standard quali-quantitativi e strutturali volti ad ammodernare l’intero Sistema sanitario. "Inoltre, è stata sancita l’Intesa su uno schema di decreto diretto a stabilire la disciplina per la valutazione dell’assistenza sanitaria garantita dai sistemi sanitari regionali".
Funzionamento del Sistema sanitario
In merito, "risulta già adottato a febbraio scorso in Conferenza Stato-Regioni il nuovo
Piano nazionale di governo delle liste d’attesa – che le regioni devono recepire con intesa entro 60 giorni – diretto a, tra l’altro, regolare in maniera più efficiente l’accesso informatico alle agende di prenotazione delle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, prevedere tempi massimi di attesa di tutte le prestazioni ambulatoriali, indicare un sistema di valutazione della dirigenza sanitaria in base al raggiungimento degli obiettivi di garanzia dei Lea. Si ricorda che la legge di bilancio 2019 (commi 510-512) ha destinato alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie una spesa di complessivi 350 milioni nel triennio 2019-2021, a cui si aggiungono ulteriori 50 milioni nel 2020 già previsti dal DL. 119/2018 in materia fiscale (L. 136/2018). E’ stata inoltre stabilita l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sulle liste d’attesa con funzioni di consultazione per l’implementazione del Piano da parte delle regioni e per il monitoraggio degli interventi, intercettazione delle criticità e indicazione di azioni uniformi".
Edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico attrezzature
Si fa riferimento alla ricognizione effettuata dal Ministero della salute sul fabbisogno di interventi infrastrutturali di edilizia sanitaria, "indicando peraltro il termine di fine marzo per l’insediamento (non ancora ufficializzato) presso il Ministero della salute di un’apposita
cabina di regia diretto a selezionare le priorità d’intervento".
G.R.