Sulla formazione serve una riforma radicale non basta un semplice aggiornamento della situazione esistente. E la ricetta il ministro della Salute la sintetizza in un messaggio video su facebook dal quale abbiamo sintetizzato i seguenti 8 obiettivi.
Prima una
formazione qualitativamente eccellente accessibile a tutti. Poi il superamento dei tempi morti con
laurea abilitante e accesso diretto e continuo alla formazione post laurea, non una volta l'anno. In questo quadro l'università deve evolversi:
sì al coordinamento e alla supervisione ma superando l’approccio ancora oggi troppo scolastico.
Concretamente questo vuol dire che
i medici devono compartecipare all’assistenza durante la formazione e che hanno diritto a
uno stipendio decoroso in formazione con contributi pieni versati. E ancora:
maggiore autonomia e responsabilità agli specializzandi perché già oggi tengono in piedi gli ospedali, anche se non sarebbe consentito, dobbiamo regolarizzare questa realtà anche con modelli nuovi.
Ma non basta, le borse di studio sono sempre insufficienti e anacronistiche,
vanno trasformate in veri e propri contratti ma non a doppi canali con medici di serie A e di serie B. E infine
deve prevalere il merito e non bastano le prove attuali di ammissione per valorizzarlo.