È particolarmente corposo il
pacchetto di emendamenti al decreto liberalizzazioni avanzato ieri dalla Conferenza delle Regioni. Che sul provvedimento avevano posto non pochi paletti: il parere
espresso ieri era stato infatti condizionato a un confronto di merito con il Governo e, soprattutto, all’accoglimento di una serie di modifiche considerate per le realtà locali inderogabili.
Tra le richieste di modifica avanzate dalle Regioni (si va dalla tesoreria unica per accelerare i pagamenti al sistema di verifica e controllo delle leggi regionali presso la presidenza del Consiglio, dalla distribuzione dei carburanti ai servizi pubblici locali fino agli orari dei negozi, all’authority dei trasporti, all’edilizia) ce ne sono ben otto riguardanti il capitolo farmacie, cioè le norme contenute nei 12 commi che compongono l'art 11 del decreto liberalizzazione.
Si parte dai tempi per la revisione delle piante organiche delle farmacie: i Governatori chiedono che il termine fissato in 120 giorni venga allargato a 360. Il tutto specificando che questo debba avvenire “secondo la normativa regionale”. Chiesta anche una dilatazione dei tempi, da 30 a 120 giorni, per quanto riguarda il bando dei concorsi straordinari per la copertura delle nuovi sedi o quelle vacanti,che saranno per soli titoli – in linea con i desiderata dei titolari di farmacia - e non più anche per esami.
Da sopprimere, secondo le Regioni, anche la parte che prevede la revisione della pianta organica e l’espletamento dei concorsi straordinari in un ulteriore adempimento soggetto a verifica annuale da parte del comitato e del tavolo di monitoraggio ai fini dell’accesso al finanziamento integrativo del Ssn (comma 2 art 11, Dl 1/2012)
Le Regioni avanzano poi la proposta di allungare da 6 mesi a 12 mesi il periodo concesso agli eredi per la vendita della farmacia (comma art. 11).